L'esperto di distributori:
forse monete grezze rubate

È praticamente impossibile ingannare i distributori automatici moderni con dei semplici dischi di ferro. È quanto sostiene Domenico Lampo, titolare di un'azienda di Bolgare che opera proprio nel settore dei distributori. I commercianti, dice, possono stare tranquilli.

Le attrezzature più moderne - ci ha raccontato - riconoscono infatti di una moneta non solo il diametro, ma anche il peso specifico, la percentuale di piombo e, in alcuni casi, addirittura il suono.

Per questo, dice Lampo, è molto probabile che i dischi truffaldini sequestrati a Bergamo dalla polizia siano delle «quasi monete»: potrebbe trattarsi di parte del carico rubato nei mesi scorsi a Novara da un furgone che lo stava trasportando per effettuare il conio vero e proprio.

Chi avesse ricevuto pagamenti con queste monete «in bianco» dovrebbe potersi rivolgere alla Banca d'Italia ricevendo in cambio l'equivalente in monete regolari.

Casi di questo genere non sono comunque isolati: al momento dell'introduzione dell'euro si scoprì che la nostra moneta da 2 euro era identica a quella da 10 Bath thailandesi (controvalore di 10 centesimi di euro).

Un caso rovescio: quando c'er ancora l lira, la moneta da 50 era uguale per peso e dimensione a un fiorino olandese, che valeva molto di più.

Se qualcuno avesse trovato una delle monete false in circolazione può segnalarlo alla redazione (qui).

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