Il comandante scarcerato:
a Grosseto lite fra i magistrati

«Stiamo verificando quali sono le ragioni per cui il giudice per le indagini preliminari ha preso questa decisione. Leggeremo le motivazioni, ma credo che impugneremo questo provvedimento e poi vedremo quello che deciderà il Tribunale della libertà a cui ci rivolgeremo».

Lo ha detto il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, a proposito della concessione degli arresti domiciliari per il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino.

In un'altra dichiarazione, parlando del comandante Schettino lo ha definito «uno scellerato». «Abbiamo motivo per credere - ha aggiunto - che lui si possa sottrarre alle proprie responsabilità. I reati contestati sono molto gravi e considerata la sua personalità non credo stia a casa ad aspettare che lo andiamo a prendere tra qualche anno per scontare, magari, 15 anni di carcere».

Verusio si è anche soffermato sulla personalità di Schettino. «Come definirlo? È nei fatti, mi sembra. Non mi sento condizionato - ha sottolineato - dal mio ruolo di dirigere una Procura, il giudizio è abbastanza obiettivo sulla personalità del soggetto. Scellerato nella manovra, nell'abbandono della nave, nel non aver diretto le operazioni di soccorso, nel non aver dato alcuna disposizione. Secondo me il suo è stato veramente un comportamento inqualificabile e imperdonabile».

Il procuratore ha poi commentato la versione del comandante Schettino che dice di essere scivolato in acqua e di non avere abbandonato la nave. «Anche ammesso e non concesso che fosse caduto nella scialuppa - ha osservato - poteva anche tornare sulla nave come comandante, no? C'è qualcun altro che è tornato. Lasciamo perdere».

Su eventuali altre responsabilità penali degli ufficiali in comando Verusio è cauto. «Stiamo valutando - ha riferito - ma siccome lui era il comandante e la nave era nelle sue mani, era lui che doveva disporre tutto. Ma vedremo se nella catena di comando si possono ravvisare responsabilità di altre persone che erano tenute a prendere in mano la situazione».

No comment invece su eventuali responsabilità allargate all'armatore, la Costa: «Abbiamo un segreto istruttorio da rispettare, non posso rispondere». 

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