Palafrizzoni vara piano d'azione:
più fondi per l'emergenza alloggi

Palafrizzoni rimpolpa il fondo per l'emergenza sfratti; partecipa al Fondo immobiliare regionale per mettere sul mercato a prezzo calmierato l'invenduto; rilancia l'Agenzia per la casa con la revisione, insieme ai sindacati, del prezzo massimo e minimo dei canoni moderati.

Palafrizzoni rimpolpa il fondo per l'emergenza sfratti; partecipa al Fondo immobiliare regionale per mettere sul mercato a prezzo calmierato l'invenduto; rilancia l'Agenzia per la casa - punto d'incontro tra chi ha un alloggio da affittare e chi lo cerca - ad esempio con la revisione, insieme ai sindacati, del prezzo massimo e minimo dei canoni moderati.

Sono le azioni annunciate dall'assessore comunale all'Edilizia e alle Politiche della casa Tommaso D'Aloia e che a pieno titolo rientrano nei dieci punti del Patto per la casa sottoscritto giovedì in Regione tra il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, l'assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti e una cinquantina di enti (soggetti pubblici, privati e del sociale).

Due bergamaschi: Palafrizzoni (rappresentato dallo stesso D'Aloia) e Casa Amica (con il presidente Massimo Monzani e il direttore don Gianni Chiesa). Presente anche Cisl Lombardia, col segretario Gigi Petteni. «Dieci indicazioni - precisa D'Aloia - che per Bergamo non sono un punto di partenza, perché ci vedono già in campo concretamente da tempo. La stessa Regione, con cui siamo in piena sintonia, ha riconosciuto il nostro lavoro e ne ha preso spunto per estendere le iniziative a livello lombardo».

Due le caratteristiche del Patto: «La sussidiarietà - spiega D'Aloia - perché è frutto dell'ascolto e confronto con enti locali, associazioni, istituti di credito e terzo settore; e la differenziazione delle risposte a una domanda abitativa sempre più variegata, che va dalla temporaneità alla difficoltà dei giovani di accedere alla casa».

D'Aloia fa alcuni esempi delle azioni già avviate dal Comune: «La leva sociale recepita nel nostro Piano di governo del territorio, unico in Lombardia, per destinare il 10% delle nuove costruzioni a edilizia sociale; oppure l'adesione al Fondo federale immobiliare di Lombardia (Fil) che permetterà di riportare sul mercato con prezzi convenzionati il patrimonio privato invenduto (ad esempio in via Daste e Spalenga), da destinare a quella parte della domanda abitativa che si trova in situazioni bisognose non estreme ma nemmeno in grado di accedere al libero mercato».

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