Foto di Yara tra armi e refurtiva
Dna per marocchino: non c'entra

Tra armi e refurtiva aveva anche alcune foto di Yara Gambirasio. Per questo motivo un marocchino di 32 anni, clandestino, arrestato a Carate Brianza è stato sottoposto al test del Dna. Ma gli esami lo hanno scagionato.

Tra armi e refurtiva aveva con sé anche alcune foto di ragazze, ritagliate dai giornali, tra cui una di Yara Gambirasio, quella in cui la tredicenne di Brembate Sopra fa una spaccata in palestra. Per questo motivo un marocchino di 32 anni, clandestino, arrestato settimana scorsa a Carate Brianza dai carabinieri, è stato sottoposto al test del Dna ma gli esami lo hanno scagionato: è totalmente estraneo al caso di Yara.

Il suo nome è Mohamed Mouman. Ha raccontato di vivere come gessista, di fare piccoli lavoretti in Brianza, ma anche in cantieri della provincia bergamasca. Per qualche ora si è trovato in una pessima posizione: i carabinieri, durante un controllo a Carate Brianza, lo hanno trovato in possesso di una pistola, una carabina, merce sospetta (refurtiva, secondo i militari) e un raccoglitore rosso, contenente alcuni ritagli di giornale: fotografie di ragazze. Una di queste immagini era quella di Yara: una foto a colori, quella in cui la tredicenne ginnasta di Brembate Sopra viene ritratta mentre fa la spaccata in palestra. Forse, l'immagine che più di ogni altra è stata pubblicata dai media italiani nel corso delle indagini sulla sparizione e la morte della ragazzina.

Alla fine, però, gli scrupolosi accertamenti non hanno prodotto risultati significativi per l'inchiesta: è emerso infatti che Mohamed Mouman non c'entra nulla con la fine di Yara. È stato sottoposto d'urgenza anche al test del Dna, che lo ha scagionato: non è suo il profilo genetico trovato sugli indumenti della vittima.

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