Simone Moro, la seconda sfida al Nanga Parbat

Simone Moro, la seconda sfida al Nanga ParbatL’alpinista bergamasco dopo essere arrivato a 7400 metri ha dovuto rinunciare: "L’acclimatamento non era ancora sufficiente".

Una nuova via sul versante Diamir del Nanga Parbat. Non è la vetta, ma per Simone Moro e Jean Cristophe Lafaille è come se lo fosse. Fino alla scorsa settimana sullo stesso versante erano stati tracciati solo due itinerari: la normale o Kinshofer e la via aperta nel 1978 da Reinold Messner, autentico habitué, con sei spedizioni al suo attivo, della montagna pakistana. Adesso anche Moro e Lafaille hanno firmato questo gigantesco scivolo di roccia e ghiaccio superando 2.100 metri di dislivello con pendenze che, in certi casi, sfiorano i 65 gradi e che, alternando tratti di misto a neve fonda, si ricongiungono alla normale a quota 7.050.

«Una soddisfazione enorme - ha commentato a caldo lo stesso Simone Moro - si tratta di un percorso pulito che ha una sua logica, destinato a lasciare un segno nella storia alpinistica di questa cima. Lo dedico a mia figlia Martina di quattro anni». Altrettanto ha fatto l’alpinista francese: il giovane Tom, che con i suoi dodici anni è quasi pronto a seguire le orme del padre, ne sarà sicuramente felice. Anche perché Lafaille, dopo aver aperto il nuovo tracciato, è riuscito a conquistare la vetta assieme all’americano Ed Viesturs lo scorso lunedì.

A Simone Moro, invece, servirà, con ogni probabilità, ancora qualche giorno: «Sono arrivato a quota 7.400 - spiega - ma ho preferito rinunciare: non stavo bene e ho capito che l’acclimatamento non era ancora sufficiente. Tutti i miei compagni erano reduci da altri ottomila (Lafaille ha appena scalato il Dhaulagiri, ndr), mentre le mie tre settimane di lavoro in quota, anche se intense, non sono evidentemente bastate».

Poco male, di tempo ce n’è ancora parecchio (la spedizione di Moro, che in programma ha altri due ottomila, K2 e Broad Peak, si concluderà solo ai primi di agosto) e ora, dopo un paio di giorni di riposo al campo base, l’alpinista bergamasco è di nuovo in marcia: ieri, superando un dislivello di 2.000 metri, ha raggiunto il campo 2 (6.100 metri) dal campo base. Ne restano da affrontare altri 2.000.

Come? «Dipende dalle condizioni della neve - ha spiegato ieri lo stesso Moro al satellitare - negli ultimi giorni ha nevicato molto e le condizioni della montagna sono peggiorate. Questo può ovviamente rallentare l’ascensione. Comunque il programma è di ritentare la vetta tra sabato e domenica. Con me ci sono ora altri tra alpinisti (due trentini e un alto atesino, ndr) di una spedizione italiana incontrata al base. Fortunatamente le previsioni danno tempo stabile fino alla fine della settimana. Speriamo non vengano smentite».

Gli appassionati di alpinismo potranno seguirlo passo passo anche nei prossimi giorni: oltre al sito (www.simonemoro.com), l’alpinista bergamasco si collegherà, infatti, ogni giorno, da lunedì a venerdì con Bergamo tv (alle 20.20) e Radio Alta (alle 17.40).

(27/06/2003)

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