Chi deve pagare la trincea?
Il pm vuol fare piena luce

Ma il milione e 220 mila euro che verrà a costare la trincea drenante del «Papa Giovanni XXIII», ce li deve mettere per forza l'azienda ospedaliera? E perché non la società che ha redatto il progetto del nuovo ospedale, qualora si scoprisse che il rischio infiltrazioni è stato sottovalutato in origine?

Ma il milione e 220 mila euro che verrà a costare la trincea drenante del «Papa Giovanni XXIII», ce li deve mettere per forza l'azienda ospedaliera? E perché non la società che ha redatto il progetto del nuovo ospedale, qualora si scoprisse che il rischio infiltrazioni è stato sottovalutato in origine? O le ditte che si sono occupate della costruzione, se venisse dimostrato che l'acqua negli scantinati è il risultato di una cattiva impermeabilizzazione?

È anche su tali questioni che si sta focalizzando l'attenzione del pm Giancarlo Mancusi, titolare di un fascicolo iscritto a «modello 45» (privo di ipotesi di reato e di indagati) che per ora marcia su acquisizione di atti e verifiche cartacee. La Finanza nei giorni scorsi da largo Barozzi s'è portata via i documenti della commissione collaudatrice e le carte della procedura con cui sono stati affidati i lavori della trincea.

C'è da capire se l'assegnazione diretta dell'appalto sia avvenuta regolarmente.

Bisogna chiarire perché s'è deciso di realizzarla lo stesso, nonostante la commissione di tecnici avesse revocato la sospensione al collaudo dopo che era stato potenziato il sistema di aspirazione. E in che modo siano stati individuati i crismi di imprevedibilità, urgenza e necessità. L'azienda ospedaliera in un comunicato assicura che i requisiti ci sono.

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