Pontida, neppure l’autopsia risolve il giallo del cadavere carbonizzato

Alla fine - dopo ben tre ore e mezza di esami e controlli - anche il patologo ha gettato la spugna. L’unica certezza è che il cadavere carbonizzato trovato ieri mattina nella campagna di Pontida è quello di un uomo.

Quello che resta del corpo rinvenuto nel baule di una Mercedes «Classe E» completamente bruciata non ha svelato altri segreti. Si sa che il proprietario della vettura è Diego Losa, 48 anni, di Ambivere: ma solo un test del Dna potrà dire se il cadavere è veramente il suo. I carabinieri non si sbilanciano, e come dar loro torto visto le possibilità possono in effetti essere molte: la Mercedes potrebbe essere stata prestata o rubata, e quindi il corpo potrebbe essere di un’altra persona.

Il medico legale - giunto alla camera mortuaria degli Ospedali Riuniti di Bergamo da Pavia su incarico del magistrato Silvia Russo, che coordina l’inchiesta - non ha trovato sul cadavere alcun segno di violenza, ma le tracce potrebbero essere state completamente cancellate dal fuoco. Un fuoco che - appiccato quasi certamente con benzina - ha arso a lungo, bruciando praticamente tutto.

Sono stati eseguiti numerosi prelievi, ma i risultati degli esami arriveranno solo entro 60 giorni. Nell’attesa, confermano gli inquirenti, tutte le piste restano aperte.

(fotografie di Paolo Magni).

(30/01/2004)

La cronaca del ritrovamento

Il cadavere carbonizzato di un uomo è stato trovato ieri mattina intorno alle 9.30 nella campagna di Pontida nel baule di una Mercedes «Classe E» bruciata. Il ritrovamento del corpo è avvenuto a seguito di alcune segnalazioni pervenute ai carabinieri da alcuni abitanti della zona che avevano notato una vettura bruciata in località Cà de Rizzi. L’auto si trovava in un prato, sotto degli alberi, in una zona di campagna piuttosto fuori mano e raggiungibile da una strada sterrata .

Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Zogno, gli agenti della stazione di Ciserano e del Nucleo operativo di Bergamo. Nel baule della vettura è stato scoperto il cadavere di una persona, probabilmente un uomo, completamente irriconoscibile a causa delle bruciature che riportava su tutto il corpo.

Il cadavere carbonizzato è stato trasportato all’obitorio di Bergamo dove oggi sarà effettuata l’autopsia e tutti gli esami necessari per identificare la salma. Dalle prime lastre eseguite sul corpo, si tratterebbe di un uomo di mezza età, probabilmente italiano.

Nel frattempo sono scattate le indagini e sul posto si sono recati, con il magistrato inquirente, anche i carabinieri della scientifica. Stando ai primi accertamenti la macchina dovrebbe essere stata abbandonata diverse ore prima del rinvenimento, forse già la notte scorsa. L’ha lasciata qualcuno che doveva conoscere la zona e che quindi sapeva che il fuoco non sarebbe stato notato e la vettura sarebbe stata scoperta soltanto successivamente: secondo i carabinieri l’uomo assassinato potrebbe essere rimasto vittima di un regolamento di conti e il delitto potrebbe essere stato commesso altrove, comunque in zone non molto distanti dal territorio bergamasco dove poi è

avvenuto il ritrovamento. Gli assassini, dopo l’omicidio, avrebbero chiuso la vittima nel baule della Mercedes, per raggiungere la zona isolata. Non si esclude, a giudicare dalle tracce di neve sui pneumatici, che la Mercedes sia stata abbandonata già qualche giorno fa, prima dell’ultima nevicata.

La Mercedes nel frattempo è stata posta sotto sequestro in un garage di Pontida.Per ora è stato identificato il proprietario della vettura: si tratta di Diego Losa, 48 anni, di Ambivere. Va registrato un dato importante: l’uomo fino a ieri notte era irreperibile, l’ultima volta è stato visto venerdì scorso. Gli investigatori non escludono quindi l’ipotesi che il cadavere possa essere di Losa, anche se è ancora troppo presto per avere certezze e non vengono escluse altre piste. Sarà l’autopsia, fissata per oggi nella camera mortuaria degli Ospedali Riuniti, a fornire maggiori dettagli anche sulla causa della morte, che si ipotizza violenta. I parenti di Losa temono che il corpo possa essere suo poiché – spiegano – l’uomo non avrebbe mai prestato l’auto a qualcuno.

(29/01/2004)

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