Muore nel sonno a 44 anni l’ex pallavolista Marco Savoldi

È morto nella notte, a soli 44 anni, Marco Savoldi, un ingegnere chimico ben conosciuto a Bergamo soprattutto per i trascorsi sportivi. Da ragazzo, infatti, era una grande promessa della pallavolo, che poi aveva abbandonato per lo studio e la laurea a pieni voti e con lode al Politecnico di Milano. Marco Savoldi abitava a Ranica, in passaggio IV Novembre 11. Questa mattina, svegliandosi, la moglie l’ha trovato morto nel letto, deceduto probabilmente per un malore che l’ha colto nel sonno. Una morte improvvisa e prematura, soprattutto per un ex atleta. Marco aveva incominciato a giocare a pallavolo alle medie Codussi, dove aveva portato la sua squadra alla vittoria dei campionati provinciali per scuole. Dal primo anno delle superiori - frequentava il liceo classico Sarpi in Città Altà, dove si era diplomato nel 1979 - era entrato come schiacciatore nelle fila della Olimpia Borgo Palazzo, poi Olimpia Sav, arrivando a giocare titolare anche in prima squadra, in serie B.

Renzo Paganoni, che per anni è stato l’allenatore di Marco Savoldi all’Olimpia, ricorda: «A 17 anni era stato chiamato dalla nazionale juniores, con cui aveva disputato diversi incontri ufficiali insieme al compagno dell’Olimpia Enrico Angelelli. Era uno dei pallavolisti italiani più promettenti. Era uno schiacciatore mancino molto bravo, ma verso i 25 anni aveva deciso di lasciare la pallavolo perchè voleva dedicarsi completamente all’università e poi al lavoro».

Savoldi da ragazzo viveva a Bergamo, a pochi passi da piazza Sant’Anna, con i genitori, il fratello Agostino e la sorella. Il papà Ewald è stato professore. Dopo il matrimonio si era trasferito a Ranica. Lavorava come responsabile dei servizi tecnici alla «Elastogran Italia» di Zingonia, che fa parte del gruppo tedesco «Basf» ed è il punto di riferimento in Europa per la produzione di poliesteri e sistemi poliuretani impiegati nell’industria calzaturiera.

(28/12/2004)

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