Alpini bergamaschi in Emilia
«La gente ha ancora tanta paura»

Proseguono incessanti i lavori al Campo 3 di Finale Emilia, dove, da due giorni, sono impegnati i volontari lombardi della sezione Ana, gli alpini. «Stiamo concludendo le ultime operazioni di raccordo - spiega il coordinatore Giuseppe Manzoni - come gli allacciamenti elettrici»-

Proseguono incessanti i lavori al Campo 3 di Finale Emilia, dove, da due giorni, sono impegnati i volontari lombardi della sezione Ana, gli alpini. «Stiamo concludendo le ultime operazioni di raccordo - spiega il coordinatore Giuseppe Manzoni - come gli allacciamenti elettrici ai servizi igienici ed il potenziamento dei generatori di chilowatt, per garantire al campo una migliore autonomia energetica».

Eppure, il clima resta molto teso, soprattutto dopo le scosse di mercoledì sera, l'ultima in particolare. «Questa volta si è sentito il botto - racconta Manzoni - la gente è preoccupata, e una donna è stata ricoverata in ospedale a causa di un forte spavento che le ha fatto perdere i sensi».

Dei sei campi allestiti nel paese, quello che vede all'opera gli uomini dell'Ana, è sicuramente tra i più vasti. «Ci sono circa 500 sfollati - calcola l'alpino - e per il 70% si tratta di famiglie extracomunitarie». E il motivo è presto spiegato: «Siamo dislocati nelle zone più a margine del paese, dove prima sorgevano le case rurali di centinaia di stranieri, ma che ora sono crollate».

La grande «tendata» è stata quindi allestita nel campo di calcio della zona - ora interamente recintato - e tutti quanti mangiano sotto lo stesso tetto del capannone centrale. La vita, invece, cerca di svolgersi nel modo più ordinario possibile: padri di famiglia che partono la mattina presto per andare al lavoro, madri che sistemano e puliscono gli effetti personali tratti in salvo dopo il sisma e nonne che tengono in braccio i nipotini, cantando loro melodie dei propri, lontani Paesi.

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