Torna il buono scuola della Regione A marzo si può presentare la domanda

Buono scuola quarta edizione, via libera a maggioranza in Commissione Cultura della Regione Lombardia. Le domande per accedervi potranno essere presentate dal primo al 31 marzo 2004. Sono stati riconfermati i criteri di erogazione per l’anno scolastico in corso. Il provvedimento, per il quale il Pirellone ha stanziato oltre 37 milioni di euro, è destinato alle famiglie degli studenti che frequentano scuole elementari, medie e superiori statali, parificate, legalmente riconosciute e paritarie (ai sensi della Legge 62/2000) che hanno sede in Lombardia o nelle regioni confinanti e frequentate da studenti lombardi pendolari.

Sono interessate anche le famiglie degli studenti che frequentano scuole statali, dove viene chiesta una partecipazione alle spese di accesso che superi i 208 euro annuali. L’anno scorso le famiglie beneficiarie sono state 48 mila e 300 su 51 mila 200 domande pervenute.

A favore del buono-scuola si sono dichiarati Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord e Silvia Ferretto del Gruppo misto. Astenuti Margherita e Radicali; contrari Ds, Rifondazione e Verdi. Pietro Macconi (Alleanza Nazionale), presidente della Commissione Cultura: «Si tratta di un provvedimento molto atteso dalle famiglie lombarde». Marcello Raimondi (Forza Italia), relatore del provvedimento e padre ispiratore del buono scuola, parla di uno sforzo importante verso la piena parità. «È una conferma importante anche dello sforzo della giunta Formigoni per garantire alla famiglie lombarde la libertà di scelta educativa e proseguiamo in questa politica per una parità scolastica che sia piena, anche perché le scuole statali costituiscono non solo un notevole risparmio per lo Stato, ma anche un pungolo fondamentale per la crescita qualitativa di tutto il sistema scolastico, innescando meccanismi di emulazione tra istituti.

Da quest’anno al contributo regionale si affiancherà anche quello statale».

Alle famiglie saranno rimborsate le spese effettivamente sostenute relative a tasse, rette e contributi anche volontari di iscrizione e funzionamento versati alla scuola, per l’insegnante di sostegno, il cui totale non sia inferiore a 208 euro. La percentuale di rimborso per ogni figlio non può essere inferiore al 25% delle spese ammissibili, e viene aumentata al 50% per le fasce deboli, cioè se la famiglia ha un valore «dell’indicatore della situazione reddituale» inferiore o uguale per ogni singolo componente a 8.348,74 euro.

Non hanno invece diritto al contributo le famiglie che superano, con lo stesso indice e sempre riferito al 2002, i 46.597,62 euro. In ogni caso il valore massimo del contributo è di 1.050 euro, che può salire fino a 1.400 nel caso di alunni disabili le cui famiglie abbiano affrontato spese per l’insegnante di sostegno. I moduli delle domande sono disponibili nelle scuole e negli Spazio Regione dei capoluoghi lombardi (a Bergamo in viale Papa Giovanni XXIII, 106; tel. 035 223919).

(29/01/2004)

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