Cava Telgate, risoluzione approvata
Basta alla realizzazione di nuovi impianti

Impegnare la Giunta regionale a sospendere in via cautelativa e laddove legalmente possibile qualsiasi tipo di richiesta autorizzativa in itinere per nuovi impianti di gestione rifiuti presso il Comune di Telgate. È l'obiettivo della risoluzione approvata mercoledì 25 luglio all'unanimità in Commissione «Ambiente e Protezione civile» presieduta da Giosuè Frosio (Lega Nord) e che sarà sottoposta al voto definitivo del Consiglio regionale in occasione della prossima seduta. In proposito erano giunte all'attenzione della Commissione due proposte di risoluzione simili, una presentata a inizio luglio da Gabriele Sola dell'Italia dei Valori, e un'altra presentata successivamente dal gruppo della Lega Nord.

«Abbiamo giudicato utile - ha sottolineato il presidente Frosio- integrare i testi così da formulare una proposta unica e condivisa, su un problema, quello della cava di Telgate, sulla quale le posizioni politiche sono chiare e unanimi. Con questo documento vogliamo dare seguito alle sollecitazioni degli amministratori locali cercando di dare una risposta concreta anche ai cittadini e ai rappresentanti del Comitato Intercomunale No alla discarica” di Telgate».

«Ci troviamo davanti – ha aggiunto Frosio - a una cava già autorizzata nel piano provinciale del 2004, e poi riconfermata anche nel piano cave successivo del 2008. Con questa risoluzione porremo le premesse per impedire un'ulteriore aggravio su un territorio già interessato da numerosi impianti di gestione di rifiuti, infrastrutture, cave e aree produttive, dove peraltro è stato recentemente presentato anche un progetto per la realizzazione di un impianto di compostaggio su una superficie superiore a 150mila metri quadri».

La risoluzione era stata inizialmente sollecitata in occasione dell'audizione con il locale Comitato anche da Gabriele Sola (Idv), che aveva invitato la Commissione a elaborare e proporre alla Giunta regionale un documento che denunciasse in modo forte «l'ennesima degenerazione di un piano cave disgraziato: ci troviamo davanti - ha sottolineato Sola - a un disegno criminoso, davanti al quale occorre ricercare ogni mezzo per impedirlo».

Nello specifico, sull'area interessata dalla cava, si prevede nei prossimi sei anni l'escavazione complessiva di 2 milioni di metri cubi di ghiaia e sabbia, attraverso 4 lotti di escavazione che verrebbero successivamente riempiti di rifiuti inerti derivanti principalmente da impianti termici, da precedenti trattazioni di incenerimento e da demolizioni edili.

Complessivamente ogni giorno in prossimità della località di Cascina Nullo lungo una strada comunale larga circa tre metri passeranno almeno 200 automezzi, con conseguente pesante aggravio dell'inquinamento acustico, al quale va aggiunto in termini atmosferici un incremento del PM10 pari almeno al 9%. La cava interessa un'area di ricarica degli acquiferi profondi, con conseguente rischio di contaminazione della falda sottostante. Inoltre a 100 metri di distanza scorre il torrente Rillo, destinato a raccogliere direttamente le acque di percolazione con ulteriore rischio di inquinamento ambientale.

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