Fotovoltaico, Bergamo lumaca

Grazie agli incentivi statali crescono i pannelli sopra i tetti di case e aziende Ma città e provincia restano ampiamente sotto la media lombarda e nazionale

Qualcosa si muove: i pannelli fotovoltaici installati sui tetti di case, scuole e aziende aumentano anche nella Bergamasca, ma resta il fatto che la nostra provincia, nonostante una crescita esponenziale degli impianti per la cattura dell’energia solare, nell’ambito delle fonti alternative segna ancora il passo: non solo rispetto alle regioni che possono usufruire di più sole, Campania e Sardegna in testa, ma anche rispetto alla media della Regione Lombardia. Il Grtn (Gestore della rete elettrica di trasmissione nazionale) ha infatti reso noti i risultati relativi alle domande di contributi per l’installazione di pannelli fotovoltaici presentate in tutta Italia da privati, enti pubblici e aziende, dal 19 settembre 2005 al 31 marzo 2006, in base al decreto del governo Berlusconi del 28 luglio 2005 che fissava delle «tariffe incentivanti» per la produzione di energia tramite lo sfruttamento del fotovoltaico.BERGAMO SOTTO LA MEDIA Dalle domande di contributi che hanno avuto un riscontro positivo emerge che in provincia di Bergamo ci sarà un nuovo impianto fotovoltaico ogni 9.294 abitanti; in Lombardia ogni 8.913 abitanti, mentre il dato nazionale è di gran lunga superiore: un nuovo impianto ogni 4.783 abitanti.Non tutte le nuove installazioni, inoltre, produrranno lo stesso quantitativo di energia, ma anche in questo caso il dato bergamasco non è confortante: la nostra provincia potrà disporre infatti di un kilowatt in più, rispetto alla situazione attuale, su 656 abitanti; la Lombardia avrà un nuovo kilowatt di energia ogni 634 abitanti, mentre in Italia si produrrà un nuova unità elettrica ogni 202 abitanti. Sono risultati che emergono dal rapporto tra i numeri resi pubblici dal Grtn e gli ultimi dati dell’Istat sulla popolazione nazionale, regionale e provinciale: 58.571.711 abitanti in Italia, 9.475.202 in Lombardia, 1.022.428 in provincia di Bergamo.CRESCITA OVUNQUE Ma ecco qual è stato il provvedimento che in tutto il Belpaese sta finalmente e obiettivamente provocando un maggior avvicinamento della cittadinanza e delle aziende allo sfruttamento del fotovoltaico. Il decreto del 28 luglio 2005, emesso dagli allora ministri alle Attività produttive, Claudio Scajola, e all’Ambiente, Altiero Matteoli, ha rivoluzionato le modalità di accesso a contributi per l’installazione di pannelli fotovoltaici. Il provvedimento fissa in particolare le cosiddette tariffe incentivanti, basate su un meccanismo molto semplice: per quanto riguarda gli impianti con produzione non superiore ai 20 kilowatt, l’incentivo è di 0,445 euro per ogni kilowatt/ora prodotto nei primi vent’anni di funzionamento dei pannelli fotovoltaici; per gli impianti che producono tra i 20 e i 50 kilowatt l’incentivo è (sempre per vent’anni) di 0,46 euro per ogni kilowatt/ora. Per strutture fino ai mille kilowatt invece, si sale a 0,49 euro per kilowatt/ora prodotto.LA VECCHIA PROCEDURA Si tratta di un sistema che permette di recuperare più facilmente l’investimento per l’installazione dei pannelli e che, secondo il Grtn, ha provocato in Italia un incremento del 40 per cento delle richieste per il fotovoltaico, rispetto ai precedenti bandi di finanziamento regionali che passavano attraverso l’autorizzazione delle Province. Basti il caso di Bergamo, dove in base al bando del 2003 la Provincia aveva finanziato circa 65 nuovi impianti per 350 kilowatt di energia, contro i 110 del periodo preso in esame (settembre 2005-marzo 2006). Con una procedura, però, che risultava piuttosto lunga, come dimostra anche la documentazione inviata da un lettore che ha avuto accesso ai finanziamenti: tramite i bandi regionali-provinciali, a domande di contributo presentate a settembre del 2003 corrispondevano, per dare un’idea dei tempi, ammissioni ai finanziamenti nell’estate del 2005.VANTAGGI E SVANTAGGI «Di fatto – spiega il titolare di un’azienda bergamasca che installa pannelli fotovoltaici – sembra che aver centralizzato a livello nazionale le domande di ammissione, abbia favorito l’incremento dell’installazione di pannelli fotovoltaici. Si consideri che a fronte di una vita tecnica dell’impianto di circa 25 anni, grazie alle disposizioni del nuovo decreto è anche possibile ammortizzare i costi dell’investimento nell’arco di 10-15 anni. Restano, poi, anni di puro guadagno energetico, considerando anche il fatto che nell’arco di un anno i costi di manutenzione non superano mai, solitamente, lo 0,5 per cento dell’investimento iniziale. Tra gli svantaggi invece, va segnalata la non affidabilità della fonte energetica, e cioè dell’irraggiamento solare, che naturalmente non possiamo costringere ad essere costante».(30/10/2006)

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