Mangia olive nere, insegnante paralizzato dal 5 dicembre

È da stabilire se la causa sia da attribuire al produttore o al distributore dei vasetti incriminati (ritirati dal commercio su disposizione del ministero della Salute) o se invece ad una non corretta conservazione

Resta ancora un’incognita il futuro dell’insegnante di 35 anni paralizzato dallo scorso 5 dicembre e ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Seriate per un’intossicazione da tossina botulinica: l’uomo vive con l’ausilio di un respiratore meccanico e riesce a muovere solo gli occhi. L’intossicazione è stata causata dalle olive al forno contenute in un vasetto comprato in un supermercato della periferia di Bergamo.

L’insegnate - originario di Alvignano, in provincia di Caserta - non è più in pericolo di vita: è lucido e cosciente, ma dovrà attendere perlomeno due mesi per sapere se la tossina botulinica finita nel proprio organismo lo lascerà totalmente paralizzato.

Si era trasferito da alcuni anni a Bergamo per insegnare in un istituto superiore cittadino. Residente in via Borgo Palazzo, viveva solo. Il 5 dicembre si era sentito male e il medico gli aveva prescritto farmaci per combattere la nausea. Ma la situazione era peggiorata: al pronto soccorso degli Ospedali Riuniti era precipitata, con una paralisi respiratoria. Per mancanza di letti era stato trasferito al «Bolognini».

La diagnosi di botulismo è arrivata per esclusione, con le analisi dell’Istituto zooprofilattico di Brescia. I sopraluoghi dei tecnici dell’Asl nell’abitazione hanno portato al sequestro anche di un vasetto di olive nere confezionate da una ditta del Nord Italia ma sembra provenienti dal Marocco. Nelle otto olive rimaste e nel liquido che le copriva è stata trovata la tossina botulinica.

È da stabilire se la causa sia da attribuire al produttore o al distributore dei vasetti incriminati (ritirati dal commercio su disposizione del ministero della Salute) o se invece ad una non corretta conservazione del prodotto da parte dell’insegnante.

(30/01/2004)

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