Bergamo è tra le città ideali
Considerata la qualità della vita

Nella città del futuro sarà più facile muoversi. La mobilità è infatti al centro degli investimenti (10,7 miliardi di euro complessivi) delle città medio-grandi italiane. Bergamo è tra le città ideali per la qualità della vita.

Nella città del futuro sarà più facile muoversi. La mobilità è infatti al centro degli investimenti (10,7 miliardi di euro complessivi) delle città medio-grandi italiane, seguono l'impegno nella sostenibilità degli edifici e nell'acqua. Gli investimenti complessivi di 54 capoluoghi rappresentano il 2,39% del Pil italiano.

Sono le evidenze principali che emergono dal rapporto «Città e Infrastrutture per la Crescita» di Siemens Italia commissionato alla fondazione Cittalia, centro studi Anci, presentato giovedì 8 novembre al convegno «EfficienCITIES - Città-modello per lo sviluppo del Paese», organizzato dal Sole 24 ORE in collaborazione con Siemens Italia.

«Ci auguriamo che questa ricerca sia un utile strumento di riflessione sulle problematiche cittadine e sulle opportunità di miglioramento dei servizi infrastrutturali, oltre che uno stimolo alla comunità locale a intraprendere un percorso sempre più sostenibile» dichiara Federico Golla, amministratore delegato di Siemens Italia.

L'indagine passa poi a individuare sei classi di città. Il cluster sull'ambiente è composto da 17 città, tutte localizzate nel Centro-Nord, a esclusione di Sassari. Non sono presenti grandi centri. In queste realtà è posta una particolare attenzione per la qualità dell'ambiente urbano. La disponibilità di spazi verdi è spesso sopra la media, il controllo della qualità dell'aria è monitorato e la raccolta differenziata dei rifiuti è efficiente.

L'amministrazione cittadina, oltre a investire cospicue risorse per la gestione del territorio, si è spesso dotata di strumenti di pianificazione all'avanguardia per la tutela del territorio. Rilevante è, inoltre, la presenza di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Reggio Emilia è la città modello all'interno del cluster.

Tra le città del benessere (8) non si registra una particolare predominanza geografica, sono presenti quattro realtà metropolitane che si affacciano sul mare (Bari, Genova, Napoli e Cagliari). Le caratteristiche comuni sono la qualità del patrimonio immobiliare - sia privato sia pubblico - e la presenza di un sistema sanitario di eccellenza in grado di attrarre una domanda sovraregionale. Qui la città a eccellere è Cagliari.

Le città ideali sono rappresentate da un piccolo gruppo di città, ubicate in Veneto, in Trentino e in Lombardia, di media dimensione demografica e che presentano caratteristiche di eccellenza in tutti gli ambiti di analisi. Si tratta di Bergamo, Brescia, Padova e Trento. Il carattere di eccellenza riscontrato nei valori degli indicatori definisce le città di questo gruppo come quelle nelle quali la qualità della vita per i cittadini residenti è tra le migliori. È Trento a risultare città ideale.

Per quanto riguarda il buon abitare e la mobilità spiccano sette città che, a parte Bolzano, sono tutte metropolitane (Bologna, Firenze, Milano, Roma, Torino e Venezia). Il gruppo si caratterizza da un lato per gli alti valori degli indicatori sulla mobilità sostenibile e, dall'altro, per la qualità del patrimonio immobiliare presente. In questo cluster è Venezia a primeggiare.

A registrare performance inferiori alla media sono 10 città definite in divenire. Sono in prevalenza centri del Sud, come Palermo, Messina, Catania, Reggio Calabria, Catanzaro, Barletta e Pescara; ma sono presenti anche città del Centro e del Nord (Pistoia, La Spezia e Trieste). Le realtà di questo gruppo non vanno considerate, tuttavia, in una sola accezione negativa, in quanto per ciascuna è possibile rintracciare una specificità - espressione dei valori degli indicatori quantitativi, o funzione della capacità di governo - sulla quale far leva per sostenere un inseguimento verso i best performer. Pescara tra quelle analizzate è la città che risulta più «sospesa» a causa in particolare di problematiche a livello ambientale, pur presentando variabili sopra la media come nel caso della sanità.

Otto sono invece le città dell'energia. La particolarità di questo cluster è che la performance sulla gran parte degli indicatori è negativa, ma i valori nell'ambito dell'energia sostenibile sono in assoluto tra i migliori rispetto alle 54 del campione. Sono in prevalenza centri della Puglia (Andria, Foggia, Lecce e Taranto), delle isole (Siracusa) e del Centro Italia (Arezzo, Terni e Latina). È in questo gruppo, dunque, che si ritrovano le città nelle quali sono installati maggiormente impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile, anche su edifici pubblici. Lecce si aggiudica le migliori performance in fatto di energia.

L'analisi dei Piani triennali degli interventi mette inevidenza che le amministrazioni comunali intendono investire in particolare sulla mobilità. 10,7 dei 23 miliardi di euro dei Piani triennali delle città sono investiti in questo ambito. Gli altri settori di investimento rilevanti sono lavalorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e la riqualificazione urbana con rispettivamente 2,4 e 2,1 miliardi di euro in interventi preventivati.

Di un qualche interesse anche il ciclo dell'acqua, settore nel quale gli investimenti previsti ammontano a 1,8 miliardi di euro. Il valore complessivo dei Piani triennali di tutte le 54 città è stimato in 37,7 miliardi di euro. Questo valore, se confrontato al dato del Pil italiano dell'anno 2011, il cui valore è pari a 1.579,7 miliardi di euro, porta a concludere che l'ammontare complessivo di investimenti dei Piani, se effettivamente realizzato, rappresenterebbe il 2,39% del Pil italiano.

Un valore che non tiene conto degli effetti moltiplicativi indiretti e indotti degli investimenti medesimi. Infine, sempre nell'ipotesi che i progetti trovassero effettiva copertura finanziaria, il tempo medio per la realizzazione delle opere sarebbe di 21 mesi circa.

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