Vita e liti in condominio
Nuove regole e maximulte

Armonia e quieto vivere saranno presto di casa nelle palazzine italiane. Dopo settant'anni di attesa, la riforma sul condominio è realtà. Pochi giorni fa la Commissione giustizia del Senato ha dato l'ok alla normativa che regola la convivenza negli stabili.

Armonia e quieto vivere saranno presto di casa nelle palazzine italiane. Dopo settant'anni di attesa, la riforma sul condominio è realtà. Pochi giorni fa la Commissione giustizia del Senato ha dato l'ok alla normativa che regola la convivenza negli stabili.

La nuova legge, che sostituisce quella del 1942, cambia la quotidianità di circa 60 mila condomini orobici. Nel capoluogo, infatti, sono 22.548 quelli che risultano all'Agenzia delle entrate sulla base del modello 770 (la dichiarazione dei sostituti d'imposta). A questo numero si deve aggiungere un 25% pari a quelli che non hanno il codice fiscale. Sommando, poi, la stima dell'intera provincia si arriva a quota 60 mila abitazioni.

Per tutti questi edifici, quindi, si profila una trasformazione che dovrebbe ridurre i conflitti da pianerottolo. In primo luogo, perché il decreto ha inasprito le sanzioni per chi viola i regolamenti condominiali: il rischio per i trasgressori sarà quello di dover sborsare fino 200 euro a ogni infrazione. Per i recidivi sarà anche peggio, potrebbero essere multati addirittura di 800 euro.

Oltre a questo strumento, che vuole essere soprattutto un deterrente, la nuova legge ha introdotto specifiche norme che disciplinano tutte le principali ragioni del contendere, dagli animali domestici - che saranno ammessi - alle spese condominiali, dall'uso delle parti comuni al riscaldamento centralizzato (sarà più facile staccarsi dalla rete). Infine, sarà più snella e veloce la procedura per prendere decisioni grazie all'abbassamento del quorum dell'assemblea: potranno essere deliberate sulla base delle maggioranze prestabilite dalla riforma ora in base ai presenti in assemblea e non più ai millesimi di proprietà.

Fotografie e video digitali allegati alle mail per comprovare violazioni al regolamento condominiale e ai propri - a volte presunti - diritti. Cambiano i tempi, cambiano anche le liti tra vicini di casa. Un tempo a fronte del rumore molesto del piano di sopra, si ricorreva al manico della scopa per battere sul soffitto oppure al più classico richiamo da balcone a balcone.

Ora per un'auto parcheggiata male o per i panni stesi nel posto sbagliato, piovono mail, lettere e telefonate all'amministratore della palazzina, che a sua volta si trova in qualche modo costretto, per accontentare tutti, a inviare raccomandate con inviti a cambiare questo o quel comportamento. Ecco allora che per educare i condomini più indisciplinati, interviene la nuova riforma.

Un'arma a disposizione di dirimpettai e amministratori, che potranno applicarla o minacciarla come deterrente per sedare dissapori che frequentemente si traducono in mancati saluti, talora in dispetti, o altre volte in annose controversie da portare in aula anche solo per il desiderio di averla vinta.

Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di domenica 25 novembre

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