Preservare i semi
delle piante alpine

Attesi a Bergamo i rappresentati della Millenium Seed Bank di Londra e di altri 7 istituti di ricerca e conservazione europei. L'obiettivo è di trovare nuove possibilità di conservazione delle specie vegetali alpine che vivono sopra il livello dei boschi.

E' in programma per i prossimi 6 e 7 dicembre nella sede del Parco delle Orobie Bergamasche (Via Camozzi 111, a Bergamo) un meeting internazionale sulle future attività di salvaguardia dei semi delle piante alpine, con l'intento di arrivare alla pianificazione di una nuova iniziativa di conservazione della flora dell'arco alpino e in particolare delle specie vegetali che vivono sopra il livello dei boschi.

In totale sono 830 le specie vegetali che si trovano esclusivamente sopra la linea della vegetazione arborea, cioè quasi il 20% del totale, ma sono fortemente minacciate dalle azioni dell'uomo e dal riscaldamento globale. Al meeting saranno presenti i rappresentati della prestigiosa Millenium Seed Bank dei Royal Botanic Gardens di Kew in Gran Bretagna, che, conservando i semi provenienti dal 10% delle piante spontanee del nostro pianeta, è la più grande banca di questo tipo sul pianeta, e di altri sette istituti di ricerca e conservazioni di Francia, Svizzera, Austria, Italia e Slovenia.

I lavori del meeting si concentreranno sull'obiettivo di trovare un collegamento tra le attività di tutela delle piante e dei semi in natura con azioni di ricerca e collaborazione internazionale, in modo da incrementare le conoscenze sulle specie minacciate e mettere i campioni di semi al sicuro, ricorrendo alla conservazione ex situ a lungo termine, cioè alla tutela in luoghi appositamente predisposti alla loro accoglienza e mantenimento. In questo modo i semi saranno resi disponibili per futuri utilizzi come ad esempio progetti di ripristino, reintroduzione e ricostruzione di interi habitat.

La scelta di organizzare a Bergamo questo meeting non è casuale, ma è conseguenza del grande valore naturalistico della flora delle montagne bergamasche e dei vari progetti di tutela e conservazione che il Parco sta portando avanti da alcuni anni in collaborazione con la Lombardy Seed Bank di Pavia, struttura specializzata nella conservazione di piante autoctone lombarde, e il Centro Flora Autoctona di Regione Lombardia. Il Parco infatti ha già messo al sicure nelle banche dei semi di Pavia e Londra specie di fiori molto rare e in via di estinzione come Linaria tonzigii, Saxifraga presolanensis e Galium montis-arere, tre piante endemiche del territorio bergamasco, cioè presenti esclusivamente sulle nostre montagne e in particolare nell'area del Monte Arera, lungo il Sentiero dei fiori e delle farfalle.

“Da alcuni anni abbiamo avviato progetti di conservazione di specie endemiche in banche protette, perché le sole attività di tutela nei luoghi di crescita non sempre sono sufficienti a garantire una valida barriera contro l'estinzione – ha spiegato Yvan Caccia, Presidente del Parco delle Orobie Bergamsche –. Questo meeting sarà per noi l'occasione di confrontarci con le più importanti realtà europee che lavorano in questo settore, per diventare protagonisti di un nuovo progetto tanto ambizioso quanto fondamentale per creare preziose opportunità di tutela delle flora alpina, che abbiamo la fortuna di ospitare sulle nostre montagne ma anche il dovere di proteggere, anche condividendo con altri le nostre esperienze e le conoscenze fin qui maturate per fare sempre di più e meglio su un fronte per noi determinante.”

Altri progetti portati avanti dal Parco delle Orobie hanno visto il ripopolamento di piante molto pregiate, come appunto Saxifraga hostii, e di diverse specie di orchidee, oltre alla conservazione di due antiche varietà di mais molto rare, che si trovano esclusivamente nella bergamasca e che hanno svolto nella cultura e nell'alimentazione di questa terra un ruolo importante e insostituibile.

Si tratta del rostrato rosso di Rovetta e dello spinato di Gandino, i cui semi sono stati indirizzati alla Svalbard Global Seed Vault in Novergia, un deposito sotterraneo di semi, in grado di fornire una solida rete di sicurezza contro la minaccia di erosione genetica del patrimonio botanico agricolo.

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