Cerioli interrogato dal gip:
perso la testa, non volevo uccidere

«Non volevo uccidere nessuno, ho perso la testa». Così al gip Patrizia Ingrascì Angelo Cerioli che nella notte tra sabato 25 e domenica 26 novembre ha ucciso un 43enne romeno che stava scappando dalla sua proprietà dopo aver rubato tre motoseghe.

«Non volevo uccidere nessuno, ho perso la testa». Così al gip Patrizia Ingrascì Angelo Cerioli che nella notte tra sabato 25 e domenica 26 novembre ha ucciso un 43enne romeno che stava scappando dalla sua proprietà dopo aver rubato tre motoseghe dal negozi di articoli agricoli e di giardinaggio del 52enne.

Cerioli, che attualmente è libero, nemmeno ai domiciliari, ha raccontato al gip - che deve decidere sulla convalida dell'arrresto - di aver sparato per paura che i malviventi potessero entrare in casa e che ha indirizzato la pistola in direzione della piscina gonfiable in cortile perché era un punto lontano dalle altre case e dalla strada e lui non voleva rischiare di colpire nessuno.

Il 52enne ha sottolineato di non aver mirato in alto perché ha perso la testa in preda alla paura spiegando che, se avesse voluto colpire qualcuno, avrebbe sparato al ladro che gli aveva sfondato la vetrina e che era sotto casa, invece di sparare in cortile dove è stato centrato, ma involontariamente per Cerioli, il complice.

I difensori del 52enne hanno domandato la non convalida dell'arresto perché per loro non sussistono gli estremi della legittima difesa. Si è in attesa della decisione del gip.

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