«Il mio cavallo Russell un eroe
Si è sacrificato per salvarmi»

«Russell era un cavallo coraggioso, si è sacrificato per me ed è morto da eroe». Marta Pezzotta, la ragazza di 16 anni caduta in un dirupo sabato pomeriggio a Valbrembo, ha perso in quell'incidente non solo uno splendido purosangue ma anche un amico.

«Russell era un cavallo coraggioso, si è sacrificato per me ed è morto da eroe». Marta Pezzotta, la ragazza di 16 anni caduta in un dirupo sabato pomeriggio a Valbrembo, ha perso in quell'incidente non solo uno splendido purosangue ma anche un amico, un compagno di gare e di avventure.

Marta, che vive a Bergamo, cavalca da quando era una bambina. Sabato verso mezzogiorno è partita insieme a un'amica dal maneggio Rio Brembo, dove Russell viene accudito. Marta in sella al suo purosangue di 15 anni e l'amica, Marta Fojadelli, sulla sua cavalla. Le due ragazze stavano cavalcando lungo un sentiero nel bosco dietro il Santuario della Madonna della Castagna, quando improvvisamente il terreno ha ceduto e Russell è caduto insieme alla sua cavallerizza.

«Su quel sentiero ce l'ho portato io e lui si è fidato di me – racconta la ragazza – mi ha seguita e ha ubbidito. Ma la terra ha ceduto e siamo caduti insieme, io e lui, in un unico volo e Russell, che era un cavallo coraggioso e dal grandissimo cuore, si è sacrificato per me parandosi davanti ai rovi in modo che non potessero colpirmi. Non mi ha affatto disarcionata e anzi mi ha protetta fino all'ultimo: è grazie a lui se sono ancora qui, mi ha salvato la vita».

Il cavallo è rotolato per 6-7 metri in fondo al dirupo ed è praticamente morto sul colpo: «Quando disperata lo chiamavo in fondo al burrone mi ha guardata come se avesse capito di aver fatto bene il suo dovere ed è morto tra le mie braccia mentre gridavo disperata tutto il mio dolore e lo accarezzavo. Non ho perso solo un cavallo, ho perso una parte di me: il mio cuore non batte più con il suo».

L'amica di Marta è corsa subito a chiamare i soccorsi: «Nonostante fosse sotto shock per l'accaduto mi ha aiutata a togliere Russell dai rovi e a girarlo in modo che potesse respirare – prosegue l'amazzone –. Fatto questo ha preso la sua cavalla e senza esitazioni è corsa a chiedere aiuto. Volevo ringraziarla infinitamente per quello che ha fatto insieme a tutti coloro che mi hanno aiutata: i vigili del fuoco, i carabinieri e il signor Giuseppe Nava che è stato il primo a soccorrermi». 

Per recuperare Russell è stato necessario un lungo intervento dei pompieri di Zogno con i verricelli: ci sono volute due ore per riportare il corpo dell'animale, del peso di quattro quintali, lungo il sentiero, dove è stato preso in consegna dal personale del maneggio arrivato con un trattore. Marta Pezzotta è uscita indenne dall'incidente, ma molto provata per la perdita del suo amato cavallo: «Tra l'animale e il suo cavaliere si crea un legame strettissimo. Il cuore del cavaliere e del cavallo battono all'unisono: quando il cavallo arriva a fidarsi ciecamente e ad obbedire ad ogni tuo ordine, allora capisci che lui non ti tradirà mai. E così è stato per me e Russell».

Katiuscia Manenti

© RIPRODUZIONE RISERVATA