Sicuri lungo le strade del lago d'Iseo?
Serviranno 73 milioni di euro

La bella notizia è che finalmente il treno è partito. Quella brutta è che per arrivare a destinazione servono 73 milioni di euro. Questo il prezzo per poter viaggiare senza rischio frane lungo l'ex statale 469 Sebina Occidentale.

La bella notizia è che finalmente il treno è partito. Quella brutta è che per arrivare a destinazione servono - ma è solo una primissima stima -, 73 milioni di euro. Questo il prezzo per poter viaggiare senza il rischio di venir schiacciati come un bufo bufo dalle frane che purtroppo si susseguono a intervalli temporali sempre più ravvicinati lungo l'ex statale 469 Sebina Occidentale, la strada bella e dannata che costeggia la sponda bergamasca del lago d'Iseo. Per confezionare uno scenario di gallerie naturali, artificiali, barriere paramassi, bonifiche e disgaggi, occorre portare a casa 73 milioni di euro.

Gran spavento dei sindaci in Via Tasso, ma il dirigente del settore Viabilità, Renato Stilliti, nel presentare agli amministratori lo Studio di fattibilità per la riqualificazione e messa in sicurezza della Sebina Occidentale, ha messo le mani avanti: «Il tratto interessato è lungo 17 chilometri da Predore a Castro, ovviamente va suddiviso per lotti di priorità in base al rischio. Il rischio è stato individuato con un primo studio geologico che definisce le zone a instabilità media, alta e molto alta. Lo Studio di fattibilità è un inquadramento generale che comincia la fase di diagnosi e avanza le prime soluzioni cosiddette di massima cautela, ovvero quelle che, al netto dei fondi necessari, sarebbero le più indicate per eliminare i pericoli. È ovvio che, in base alla mappa del rischio, dalle zone in cui è più alto bisognerebbe partire».

Una mappa specifica è pubblicata sul giornale L'Eco di Bergamo del 7 marzo: più a rischio le zone degli Orridi di Castro, del Bögn di Zorzino a Riva di Solto e del Corno di Predore prima della galleria verso Tavernola. In rosso - pericolosità alta -, le pareti del Grè tra Zorzino e Castro, tra Zù e Portirone e ancora quelle del Corno. 
In diversi tratti, infine, è indicata la posa di nuove barriere paramassi: a Predore, prima del tunnel, per un tratto di circa un chilometro tra i più scenografici del lago, quello per intenderci in corrispondenza della riviera dei tassodi. E avanti così per 73 milioni di euro, 56 a base d'asta, altri 17 per Iva, eventuali espropri e spese tecniche varie. Da qui, si parte.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 7 marzo

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