Sciopero del trasporto pubblico
Ci si ferma venerdì 22 marzo

Le Segreterie Nazionali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Faisa-Cisal hanno confermato lo sciopero nazionale di 24 ore degli autoferrotranvieri-internavigatori di venerdì 22 marzo. La decisione di confermare lo sciopero è giunta dopo 3 rinvii.

Le Segreterie Nazionali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Faisa-Cisal hanno confermato lo sciopero nazionale di 24 ore degli autoferrotranvieri-internavigatori di venerdì 22 marzo.

La decisione delle Segreterie nazionali di confermare lo sciopero è giunta dopo 3 rinvii (originariamente proclamato per il 16 novembre, poi spostato al 14 dicembre e, successivamente, all'8 febbraio), finalizzati a verificare gli sviluppi del confronto in corso tra Governo, Regioni ed enti locali sul quadro complessivo delle risorse finanziarie destinate al settore e della trattativa in corso con le associazioni datoriali Asstra (aziende pubbliche) ed Anav (aziende private) sul rinnovo del Contratto Nazionale Collettivo di Lavoro della categoria, scaduto il 31 dicembre 2007.

Le Segreterie nazionali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Faisa-Cisal hanno confermato lo sciopero perché persiste una notevole incertezza sulle risorse finanziarie previste per il settore, mentre la vertenza contrattuale non ha registrato i necessari passi avanti.

Malgrado l'istituzione dall'1 gennaio di un apposito Fondo nazionale dedicato al finanziamento del trasporto locale, che dovrebbe stabilizzare per il triennio 2013-2015 i trasferimenti statali già previsti nel precedente biennio 2011-2012, rimane tuttora indefinita la destinazione da parte delle Regioni delle risorse finanziarie di propria pertinenza, che rappresentano oltre il 22% del totale (circa 1,4 su poco più di 6,3 miliardi di euro/anno).

Anzi, diverse Giunte regionali stanno in questi giorni proponendo ai rispettivi Consigli, in sede di assestamento dei bilanci regionali 2013, la drastica riduzione o in qualche caso, addirittura, l'azzeramento di queste indispensabili risorse ulteriori. È quindi concreto il rischio che già a partire dal 2013 non siano previste per il settore neanche le risorse complessive trasferite nel 2011 e nel 2012, per effetto della riduzione delle quali nel corso dell'ultimo biennio è stato ridotto il servizio e sono aumentate le tariffe.

Da tempo, ancora di più dopo l'ultimo sciopero nazionale del 2 ottobre scorso, le organizzazioni sindacali nazionali hanno proposto con forza la necessità che il finanziamento, il riassetto del trasporto locale e la vertenza per il rinnovo del contratto fossero finalmente assunti in modo contestuale da una sede di confronto promossa dal Governo, con la partecipazione dei Ministeri interessati, delle Regioni e delle Parti Sociali.

Il confronto, attivato in sede governativa a partire dall'8 novembre, ha affrontato il complesso tema del finanziamento del settore, peraltro condizionato dai tempi e dalla confusione dell'iter parlamentare dei relativi provvedimenti legislativi già allora in corso, e, parallelamente, ha riattivato il negoziato con Asstra e Anav sul rinnovo contrattuale, che risultava bloccato da diversi mesi.

Oggi, invece, si verifica che:
• il rischio di nuovi tagli delle Regioni alle risorse destinate al settore comporta, conseguentemente ed inevitabilmente, ulteriori tagli al servizio, altri aumenti tariffari, l'azzeramento degli investimenti in infrastrutture e parco bus, tutto questo mentre la crisi economica determina nel nostro Paese una forte crescita della domanda di trasporto locale da parte della cittadinanza;
• ad oltre 5 anni dalla scadenza, continua ad essere negato ai lavoratori del Trasporto Pubblico Locale il diritto a un contratto che per contenuti normativi ed economici e per equilibrio tra contrattazione nazionale e contrattazione aziendale, sia in linea con i rinnovi contrattuali che hanno interessato in questi anni, pur nella pesante crisi economica, altre categorie di lavoratori.

Questa vertenza nazionale ha perciò elementi comuni di interesse concreti, evidenti ed urgenti tra i lavoratori del settore, gli utenti del servizio e la cittadinanza tutta. La protesta degli autoferrotranvieri-internavigatori del prossimo 22 marzo vuole:
• Costruire il futuro del trasporto pubblico locale.
• Salvaguardare il diritto costituzionale dei cittadini alla mobilità.
• Conquistare il rinnovo contrattuale.
• Sostenere e rafforzare l'iniziativa sindacale su questi obiettivi.

Lo sciopero nazionale si svolgerà nel rispetto della regolamentazione dell'esercizio del diritto di sciopero, quindi con l'erogazione del servizio nelle fasce orarie e secondo le usuali modalità previste a livello locale. La nostra voce arrivi forte ai sindaci, ai presidenti delle Regioni, ai proprietari e ai presidenti delle aziende, ad Asstra ed Anav che sono i primi veri responsabili del disastro del Tpl.

Il personale delle aziende del Trasporto Pubblico Locale di Bergamo e Provincia, osserverà le seguenti modalità.
Personale viaggiante, turnisti e addetti alle funicolari: 24 ore di sciopero.
Saranno rispettate le fasce di garanzia dalle ore 6 alle ore 9,15 e dalle ore 12,30 alle ore 16.
Impiegati, Officine, Impianti fissi: intera prestazione giornaliera.

Le Segreterie Territoriali di Bergamo
Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil

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