Albano, contributi evasi
Un anno e mezzo a Biesuz

Giuseppe Biesuz, 51 anni, ex ad di Trenord, è stato condannato dal giudice monocratico di Bergamo a un anno e mezzo per un reato tributario riguardante la sua carica di amministratore unico della «Cattaneo presse international srl» di Albano.

Giuseppe Biesuz, 51 anni, ex amministratore delegato di Trenord, ieri è stato condannato dal giudice monocratico di Bergamo a un anno e mezzo per un reato tributario riguardante la sua carica di amministratore unico della «Cattaneo presse international srl» di Albano Sant'Alessandro.

A dicembre, quand'era ancora ad della società ferroviaria lombarda, era finito agli arresti domiciliari per un buco da 700 mila euro della Urban Screen, società dichiarata fallita dal tribunale di Milano nel 2011. Il processo bergamasco riguarda il periodo antecedente a Trenord, compreso fra il 2006 e il 2009, quando Biesuz aveva ricoperto diverse cariche ai vertici dell'azienda di Albano, prima che quest'ultima venisse dichiarata fallita l'8 ottobre 2009. In particolare, il cinquantunenne era diventato presidente del cda e legale rappresentante della «Cattaneo» il 21 dicembre 2006.

Aveva ricoperto le due cariche sino al 17 settembre 2008, quand'era diventato amministratore unico. Il manager è stato condannato per non aver versato ritenute d'acconto per un totale di 205.372,62 euro entro il termine (30 settembre 2008). Secondo i difensori - gli avvocati Luca Giuliante del foro di Milano e Luca Medici del foro di Bergamo -, che ieri hanno chiesto l'assoluzione e sono intenzionati a riproporre l'istanza in appello, Biesuz non avrebbe evaso i contributi in modo volontario. Per i legali mancherebbe infatti il dolo. Il 18 dicembre del 2008 l'imputato aveva depositato, per conto della «Cattaneo», il ricorso per l'ammissione al concordato preventivo, nel cui piano c'era l'ipotesi di pagare interamente i creditori, tra cui il fisco. Piano che poi non s'era realizzato perché, pur essendo il concordato stato omologato, il promesso acquirente non aveva tenuto fede agli impegni. Dunque, per la difesa, s'è trattato di una situazione indipendente dalla volontà di Biesuz. L'ex ad di Trenord, che tra il 1996 e il 2000 ha collezionato otto condanne per reati tributari (ce n'è anche una del tribunale di Genova del 2008 per bancarotta fraudolenta a 2 anni, ma condonati), ieri è stato assolto perché il fatto non sussiste da altre accuse, perché all'epoca non risultava amministratore unico. Un mancato versamento di acconti Iva del 2008 per 123.162 euro; omessi versamenti delle ritenute previdenziali e assistenziali sulla retribuzione dei dipendenti per un totale di 46.480 euro; il mancato versamento di ritenute alla fonte per 250.449 euro. Biesuz è stato interdetto per due anni dai pubblici uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese e dichiarato incapace di contrattare con la pubblica amministrazione per due anni.

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