Leffe, «Mica» compie 100 anni
Il segreto? L'elisir dell'anguria

Grazie all'elisir dell'anguria, a Leffe la signora «Mica» compie 100 anni. I testi scientifici indicano che l'anguria «è ricca di zuccheri, vitamine, bromo e potassio» e per questo fa bene alla salute. Lo conferma Domenica Nigroni.

Grazie all'elisir dell'anguria, a Leffe la signora «Mica» compie 100 anni. I testi scientifici indicano che l'anguria «è ricca di zuccheri, vitamine, bromo e potassio» e per questo fa bene alla salute. Per avere un'ulteriore conferma basta fare un salto alla Casa Serena di Leffe, dove da quattro anni risiede Domenica Nigroni, che oggi taglia il traguardo del secolo di vita.

Per buona parte della sua esistenza Mica (così è cara a tutti i leffesi) è stata una vera e propria istituzione con il suo banco di vendita di angurie posizionato ai piedi della scalinata di San Martino. Era un punto strategico per l'indaffarato transito di giovani e operai e per la presenza di una fontanella comunale che garantiva l'acqua fresca. L'attività iniziò nel primissimo Dopoguerra ed andò avanti sino a metà degli Anni '80. Mica aveva per tutti un sorriso e una battuta, con il piglio gioviale che ancor oggi la vede leggere senza l'ausilio degli occhiali.

«Aprivo il chiosco alle 8,30 del mattino – ricorda Domenica – e non era raro che i clienti arrivassero subito: i medici attribuivano proprietà importanti all'anguria e consigliavano molti di consumarla a digiuno». Capitava per questo di soddisfare le richieste di operai diretti alle manifatture (dove Mica lavorava nei mesi invernali) oppure di ragazzi che per una fetta omaggio aiutavano nelle operazioni di scarico delle angurie.

«Andavo nel Mantovano con un camion appositamente noleggiato – aggiunge – e i viaggi non erano certo comodi come lo sono oggi. In estate capitava di stare al banco anche per sedici ore filate, fin dopo mezzanotte». Una vera e propria icona di una Leffe ormai scomparsa. Mica tagliava le angurie a fette e con un apposito attrezzo (una sorta di cilindro di metallo tagliente) prelevava la parte centrale del frutto (la più pregiata) denominata «ol mol»: per accaparrarselo bisognava pagare qualcosa in più. Sposata con Luigi Gelmi, Domenica ha cresciuto i figli Gabriella, Antonio e Battista che ora la festeggiano insieme a nipoti, amici, ospiti, amministrazione e personale della Casa Serena di Leffe. Alla festa, statene certi, non mancheranno i sorrisi e ovviamente una fetta d'anguria.

Giambattista Gherardi

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