«Sequestrata e violentata per 2 mesi»
La storia di una 17enne ma sono bugie

Si è inventata il sequestro di persona e pure la violenza sessuale, il tutto per poter restare due mesi a casa del fidanzato. Una ragazza di 17 anni, di origini marocchine e residente nella bassa Bergamasca, ora è passibile di denuncia per calunnia.

Si è inventata il sequestro di persona e pure la violenza sessuale, il tutto per poter restare due mesi a casa del fidanzato. Una ragazza di 17 anni, di origini marocchine e residente nella bassa Bergamasca, ora è passibile di denuncia per calunnia.

La vicenda risale al 2 maggio scorso, quando la mamma denuncia la scomparsa della ragazza, che mancava da casa dal 30 marzo. Il 28 maggio il rientro a casa della giovane, accompagnata da due ragazzi, extracomunitari. La ragazza spiega così i due mesi di assenza: il 30 marzo, mentre passeggiava nella zona della fiera di Treviglio, due ragazzi la avrebbero affiancata con l'auto e caricata di forza sulla vettura. Trasportata in un appartamento isolato nella zona di Sarnico, qui uno dei due ragazzi la avrebbe violentata ripetutamente per tutto il periodo del sequestro. La ragazza avrebbe raccontato anche della presenza del patrigno nell'appartamento: l'uomo, anche lui marocchino, era stato denunciato per maltrattamenti nei confronti della mamma della 17enne  dalla stessa ragazza e la giovane avrebbe fatto intendere alla madre e successivamente ai carabinieri e al pm Gianluigi Dettori, che il violentatore avrebbe agito su mandato del patrigno.

Ma c'è di più: la ragazza avrebbe raccontato che, controllata a vista, per poter scappare aveva tentato di tagliarsi le vene, speranzosa di un intervento del 118 o di un trasferimento in ospedale che le avrebbe permesso di chiedere aiuto. Poi il rientro a casa, spiegato con la decisione dei suoi sequestratori di lasciarla andare.

Le forze dell'ordine hanno però capito che c'era qualcosa di strano nel racconto e hanno preferito indagare, anche con intercettazioni telefoniche che hanno smascherato la 17enne: la ragazza era infatti scappata di casa per andare a vivere due mesi con il fidanzato, maggiorenne. Confermate anche le ferite ai polsi, poco profonde e medicate in casa, probabilmente autoinferte dalla ragazza perchè il suo racconto fosse verosimile.

Ma perchè la ragazza avrebbe inscenato il sequestro? Secondo gli inquirenti la madre non avrebbe mai accettato l'allontanamento da casa e da qui la decisione della giovane di raccontare la storia del sequestro e delle violenze. Il pm, chiariti i fatti, ha stabilito l'archiviazione per i tre uomini accusati dalla 17enne - i due sequestratori e il patrigno - e ha trasferito alla Procura dei minori di Brescia il caso: la ragazza ora rischia una denuncia per calunnia.

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