Gli spacciatori in bicicletta
E la droga? Nelle supposte

Da tempo gli agenti del commissariato di Treviglio li tenevano d'occhio durante i loro giri di spaccio in bicicletta: ma quando li fermavano della droga non si trovava mai traccia. Alla fine il mistero è stato svelato: spariva in ermetiche supposte.

Da tempo gli agenti del commissariato di Treviglio li tenevano d'occhio durante i loro giri di spaccio in bicicletta: ma quando li fermavano della droga non si trovava mai traccia. Alla fine il mistero è stato svelato: spariva in ermetiche supposte.

Qualche giorno fa i poliziotti avevano fermato un marocchino di 51 anni, operaio regolare residente a Treviglio, perché sospettavano che avesse della droga. L'uomo ha tentato di nasconderlo all'interno del suo corpo, ma non ha fatto in tempo. Aveva due ovuli e per lui è scattata una denuncia a piede libero.

Poi gli agenti lo hanno pedinato, fino a quando l'immigrato ha raggiunto il suo fornitore, anche lui marocchino, 47 anni, operaio residente a Treviglio. Di supposte pronte per lo spaccio ciclistico ne aveva 11, per un totale di 130 grammi.

Per lui sono scattate le manette ed è finito al processo per direttissima

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