Anche l'acqua ci costerà di più
«Per investire non c'è altra via»

«Dobbiamo aumentare la tariffa dell'acqua, rivederla nei limiti in cui l'incremento ci permetterà di fare tutti gli interventi necessari e le opere che abbiamo in programma». Così, dopo il via libera a maggioranza al bilancio di Uniacque, il presidente Gianni D'Aloia.

«Dobbiamo aumentare la tariffa dell'acqua, rivederla nei limiti in cui l'incremento ci permetterà di fare tutti gli interventi necessari e le opere che abbiamo in programma». Così, dopo il via libera a maggioranza al bilancio di Uniacque, il presidente Gianni D'Aloia.

Non c'è altra strada?
«No, non c'è altra strada. Questa società è nata senza capitale e si è indebitata. Oggi abbiamo una tariffa che ci consente una buona gestione ordinaria. Se, però, vogliamo un servizio migliore e mettere a norma gli impianti. Ricordo che abbiamo diecimila chilometri di reti, è necessario fare gli investimenti. Tra interventi nelle zone sotto sanzione europea e opere di straordinaria manutenzione dovremo spendere 85 milioni di euro nei prossimi cinque anni. C'è un altro modo per trovarli se non mettere mano alla tariffa? No, purtroppo non c'è. Anche se si dovrà perseguire sulla strada già intrapresa del contenimento dei costi».

Riusciamo a quantificare gli aumenti, che è poi quello che interessa alla gente?
«Abbiamo la possibilità di incrementare la tariffa di un 5 per cento all'anno per i cinque anni dal 2011 al 2015. Questo è quello che ci dice l'Autorità per l'energia elettrica e il gas. Faremo i nostri conti e incrementeremo la tariffa nella misura indispensabile per fare gli investimenti e anche per pagare i debiti verso i Comuni. A nessuno piace aumentare le bollette dell'acqua ai cittadini».

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