Legambiente: ai nemici delle Alpi
assegnate undici bandiere nere

Sono i nemici della montagna, ovvero le bandiere nere di Legambiente agli «speculatori» della natura dell'arco alpino. L'associazione divide i cattivi dai buoni e con la Carovana delle Alpi 2013 assegna 11 bandiere nere, che vedono in testa Friuli e Lombardia.

Sono i nemici della montagna, ovvero le bandiere nere di Legambiente agli «speculatori» della natura dell'arco alpino. L'associazione ambientalista divide i cattivi dai buoni e con la Carovana delle Alpi 2013 assegna 11 bandiere nere, che vedono in testa Friuli Venezia Giulia e Lombardia, e sette bandiere verdi per le buone pratiche.

La campagna di Legambiente fa il «tagliando» allo stato di salute delle Alpi. Anche quest'anno vengono individuati i «pirati» della montagna a causa di una «visione distorta della valorizzazione turistica del territorio» che favorisce «la speculazione in nome del turismo e apre alla cementificazione».

Le bandiere nere sono in tutto 11: tre vanno in Friuli Venezia Giulia e Lombardia, due in Piemonte, una in Veneto, Trentino e Valle d'Aosta. Tra le bandiere nere, c'è per esempio quella assegnata agli organizzatori del Giro d'Italia per l'abbattimento di alberi sull'Altopiano del Montasio in Friuli Venezia Giulia.

In Lombardia Legambiente assegna tre bandiere nere. La prima va a Raffaele Cattaneo, ex assessore alle Infrastrutture e mobilità della Regione, «per la superficialità, di cui è politicamente responsabile, con la quale ha condotto le procedure di appalto e l'avvio dei lavori della tratta ferroviaria tra Arcisate (in provincia di Varese) e Stabio in Svizzera. E per aver lasciato senza servizio ferroviario e con un cantiere fermo i centri della Valceresio, privilegiando contestualmente l'avvio e la prosecuzione di costose e inutili opere stradali».

La seconda bandiera nera va all'Anas «per la viabilità della SS36 e ai ripetuti collassi delle gallerie nel tratto fra Dervio e Colico (in provincia di Lecco), a causa di inadeguate tecniche costruttive in presenza di una difficile situazione geologica». La terza bandiera nera va al sito web www.ruralpini.it «per la controinformazione e l'approccio, ingiustificatamente allarmistico, alla complessità della gestione dei grandi predatori in ambiente alpino, che mira a vanificare l'esito di un importante ritorno, quello di lupi e orsi nelle Alpi italiane».

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