Tre residenti e una teleferica
«Adesso ci vuole una strada»

La salvezza di Pusdosso passa anche dalla rinascita della sua piccola chiesa: voluta dal parroco nel 1700, che così saliva a dir Messa anziché far scendere i fedeli nella neve fino al paese. Domenica 4 agosto nella piccola frazione di Isola di Fondra sarà festa.

La salvezza di Pusdosso passa anche dalla rinascita della sua piccola chiesa: voluta dal parroco nel 1700, che così saliva a dir Messa anziché far scendere i fedeli nella neve fino al paese. Domenica 4 agosto nella piccola frazione di Isola di Fondra sarà festa: dopo tre anni il recupero della chiesetta dedicata a San Pantaleone e San Valentino, dipinti sulla facciata, è concluso.

E si aggiungerà un altro tassello al recupero del minuscolo borgo abbarbicato sulle Torcole, una dozzina di case e qualche stalla, in alta Valle Brembana. Un tempo c'erano 50 abitanti, forse più. Poi l'emigrazione negli Anni Sessanta, Oltralpe per fare i boscaioli, o nella Bassa per diventare operai.

Oggi sono rimasti - ufficialmente - tre residenti, anche se pure loro, d'inverno, trascorrono la notte a Fondra: il presidente dell'associazione che cura il mantenimento della contrada, Bruno Vitali, 63 anni, Pietro Scuri, 25, pendolare verso Valleve dove è operaio per il Comune, e Giacomo Paganoni, 31, allevatore, in questi giorni in alpeggio.

Poi c'è chi va e chi viene, quasi tutti oriundi che quassù hanno le case dove sono nati, ristrutturate per trascorrere le estati o i fine settimana. Finora la testardaggine, la caparbietà, l'amore dei montanari per questo lembo di terra, è stata più forte dell'abbandono, del bosco che avanza e di ogni comodità che ancora resta laggiù, sul fondovalle.

Perché a Pusdosso il metano non arriva, le case si scaldano ancora con la legna, di telefoni fissi e Adsl si fa a meno: solo qualche giorno fa la Telecom ha chiamato dicendo di essere pronta a installare i primi apparecchi. Il numero era già assegnato. «Guardi che qua la linea non è ancora arrivata», mette sull'avviso il tecnico un abitante del borgo. «Non si preoccupi, siamo nel terzo millennio e siamo avanti». E qualche operaio, probabilmente, a Fondra è arrivato. Ma poi s'è accorto che per portare la linea fin lassù chissà quanti soldi ci volevano. Così il telefono non è ancora arrivato. Perché a Pusdosso una strada non c'è.

Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di domenica 4 agosto

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