Yara: «Una parola cancellata»
nella frase scoperta nella cappella

«Una parola di quel messaggio era stata cancellata». Lo sostiene Walter Claudio Sioli, 64 anni, l'uomo che ha scoperto la frase anonima su Yara lasciata sul quaderno delle preghiere all'interno della cappella dell'ospedale di Rho (Milano).

«Una parola di quel messaggio era stata cancellata». Lo sostiene Walter Claudio Sioli, 64 anni, l'uomo che ha scoperto la frase anonima su Yara lasciata sul quaderno delle preghiere all'interno della cappella dell'ospedale di Rho (Milano).

«Vi prego, informate la polizia di Bergamo che qui è passato l'omicida di Yara Gambirasio. Che Dio mi perdoni». Questa la frase, scritta a penna-biro di colore nero, in corsivo, con grafia quasi infantile, su un quaderno che il cappellano don Antonio Citterio lascia abitualmente a disposizione delle preghiere dei fedeli.

La scoperta è di sabato e l'ha fatta Walter Claudio Sioli, consulente di commercio nel settore dell'abbigliamento. Stamattina Sioli sarà interrogato come testimone dagli inquirenti che indagano sul caso Yara, che si recheranno in trasferta al commissariato di polizia di Rho.

«Una parola era stata cancellata con uno scarabocchio - sostiene Sioli - e sopra c'era la parola "Informate". È come se l'autore della frase abbia voluto correggere il termine utilizzato». Già, ma perché ? E quale parola è stata cancellata? Saranno le analisi della Scientifica a stabilirlo.

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