Antonio Di Pietro: «In Egitto
armi prodotte a Bergamo»

"Il bagno di sangue che si sta verificando in Egitto deve essere fermato immediatamente. E l'Italia, che ha non poche responsabilità per quanto sta accadendo, deve far sentire la sua voce nello scacchiere internazionale".
È quanto scrive sul suo blog Antonio Di Pietro.

"Il bagno di sangue che si sta verificando in Egitto deve essere fermato immediatamente. Il tutto avviene senza che nessuno condanni il proprio e vero colpo di Stato che si è avvenuto in quel Paese. E l'Italia, che ha non poche responsabilità per quanto sta accadendo, deve far sentire la sua voce nello scacchiere internazionale".

È quanto scrive sul suo blog il presidente onorario dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: "La Comunità mondiale deve intervenire, aiutando in tutti i modi possibili il processo di democratizzazione del Paese e non basta solo convocare una riunione dei ministri degli Esteri europei. L'Onu non deve limitarsi ad una sterile condanna delle violenze, ma deve mettere in atto tutte le armi diplomatiche possibili per far cessare questa vera e propria guerra civile che sta provocando decine di morti. Per il petrolio dell'Iraq si sono mossi tutti subito. La stessa Unione europea, almeno una volta, deve dimostrare di avere una voce unica e prendere decisioni tempestive".

"Infine il nostro ministro degli Esteri, Emma Bonino - conclude Di Pietro - risponda alla denuncia dell'Opal, l'Osservatorio permanente sulle armi leggere di Brescia, secondo la quale in questi giorni di violenza le forze di sicurezza avrebbero usato anche armi prodotte a Bergamo e Lecco per sgomberare i sit-in dei manifestanti pro-Morsi".

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