I voli alzano la pressione?
L'Asl cerca cittadini per un test

Continua la campagna di reclutamento da parte dell'Asl di Bergamo, per individuare un campione di circa 400 cittadini da coinvolgere nello «Studio epidemiologico sullo stato di salute dei residenti in vicinanza dell'aeroporto».

Continua la campagna di reclutamento da parte dell'Asl di Bergamo, per individuare un campione di circa 400 cittadini da coinvolgere nello «Studio epidemiologico sullo stato di salute dei residenti in vicinanza dell'aeroporto», commissionato da Sacbo, la società di gestione dell'hub di Orio al Serio. Ma finora, per un motivo o per l'altro, la risposta non è stata all'altezza delle attese (e delle necessità) di chi deve effettuare i test.

L'obiettivo è misurare la pressione di chi vive vicino all'aeroporto, primo indizio di un eventuale stress causato dai mezzi che volano sopra la testa dei cittadini. L'unico test a cui sono sottoposti è infatti la misurazione della pressione arteriosa per verificare se esiste una relazione tra ipertensione e stress da esposizione cronica al rumore dovuto all'andirivieni dei velivoli. Alcune ricerche mediche sostengono infatti che una prolungata esposizione ai rumori dei voli ha effetti dannosi sulla salute: dall'aumento della pressione al disturbo del sonno, fino all'insofferenza al rumore. E per elaborare un campione il più veritiero possibile, è necessaria la piena collaborazione dei cittadini. Asl ha provveduto a inviare una lettera a 1.000 cittadini, (a Bergamo nei quartieri di Colognola e Campagnola, e nei comuni di Azzano San Paolo, Bagnatica, Seriate, Orio al Serio, Grassobbio e Brusaporto) chiedendo di partecipare al progetto. Un team di 15 infermieri e assistenti domiciliari è pronto per entrare nelle case dei residenti per la prova della pressione e un colloquio, durante il quale verrà compilato un questionario.

La raccolta dei dati sul territorio continua per tutto il mese di agosto: «L'obiettivo è reclutare il maggior numero di persone, l'invito è di partecipare - spiega Pietro Imbrogno, direttore dell'Area Salute e ambiente dell'Asl di Bergamo -. Si tratta di un incontro con un infermiere che si recherà a domicilio, proverà la pressione tre volte nel corso del colloquio e lascerà lo strumento di misurazione affinché la persona possa provare la pressione la sera stessa e la mattina dopo, quando l'operatore passerà a ritirarlo per portarlo a un altro residente. Nel colloquio si chiederanno informazioni sugli stili di vita, patologie, disturbi, assunzioni di farmaci e caratteristiche dell'abitazione». L'invito è alla massima partecipazione: «È un progetto scientifico di grande serietà - spiega Alberto Zucchi, responsabile del Servizio epidemiologico dell'Asl -. L'invito ai cittadini è di essere disponibili, perché l'impegno di un'ora può portare vantaggi a tutta la popolazione, soprattutto per l'affidabilità del dato. Chi vorrà avere informazioni potrà chiamare il numero di telefono indicato nella lettera o chiedere al medico di base».

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