Napolitano, quattro senatori a vita
C'è la bergamasca Elena Cattaneo

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha nominato oggi senatori a vita: il maestro Claudio Abbado, la professoressa Elena Cattaneo, l'architetto Renzo Piano e il professor Carlo Rubbia, «che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo scientifico, artistico e sociale».

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha nominato oggi senatori a vita: il maestro Claudio Abbado, la professoressa Elena Cattaneo, l'architetto Renzo Piano e il professor Carlo Rubbia, "che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo scientifico, artistico e sociale". Lo rende noto il Quirinale. I decreti sono stati controfirmati dal presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Enrico Letta. Il presidente Napolitano ha informato delle nomine il presidente del Senato della Repubblica, senatore Pietro Grasso. Il capo dello Stato ha dato personalmente notizia della nomina ai neo senatori, porgendo loro "i più vivi auguri".

Elena Cattaneo, tra i massimi esperti italiani di cellule staminali e malattie neurodegenerative, punto di riferimento internazionale per gli scienziati che lavorano in questo campo, aveva ricevuto lo scorso 7 dicembre l'Ambrogino d'oro, massimo riconoscimento del Comune di Milano.

La Cattaneo ha fortissimi legami con Paladina, paese del papà e dello zio, e che, nel 2003, le diede la cittadinanza onoraria. Il Laboratorio delle Cellule Staminali che la professoressa dirige all' Università di Milano, si occupa in particolare della Corea di Huntington, malattia genetica neurodegenerativa rara che causa movimenti incontrollati, perdita di facoltà intellettive e disturbi emozionali.

Ha scoperto che il gene responsabile della malattia svolge, nella sua versione sana, una importante funzione nelle cellule nervose e che questa funzione viene a mancare in presenza della mutazione. Dati in via di pubblicazione di un nuovissimo studio del centro ricerca milanese dimostrano ora che è possibile ottenere neuroni umani simili a quelli che degenerano nella malattia di Huntington partendo da staminali embrionali umane e da cellule staminali indotte pluripotenti.

Elena Cattaneo, alla quale nel 2008 l'Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione (Unamsi) ha conferito il Premio Grande Ippocrate per il ricercatore scientifico dell'anno, ha pubblicato 150 articoli su riviste indicizzate tra cui Science, Nature Neuroscience, Nature Genetics. Negli anni è risultata vincitrice di oltre 100 finanziamenti per ricerche nazionali e internazionali. «La scienza e l'etica insita nell'agire scientifico - ha affermato alla notizia dell'assegnazione dell'Ambrogino - mi hanno sempre insegnato molto. Mi ricordano ogni giorno come si deve vivere da essere umani e mi incoraggiano e mi sostengono nel nostro compito più arduo: quello di dare dignità e speranza a chi non può darsele da solo. Voglio intendere l'Ambrogino d'Oro come un riconoscimento per le implicazioni sociali del lavoro che in tanti svolgiamo, della fiducia di cui abbiamo l'onore di essere investiti, e che non può mai essere tradita».

«Lo stesso presidente Napolitano, nel comunicarmi la nomina, mi ha detto che questa vuole essere un messaggio incoraggiante verso i giovani e i giovani scienziati, per un impegno civile sulla scienza, di cui la società ha bisogno» ha detto all'Ansa la ricercatrice. Entusiasta e ancora «frastornata», Elena Cattaneo vede nella sua nomina a senatore a vita la strada sulla quale proseguire nell'impegno civile che ha sempre ritenuto fondamentale per il suo lavoro di ricercatrice.

Soddisfatto anche il leader del Pd, Pier Luigi Bersani. «Grande soddisfazione per le nomine a senatore a vita fatte dal Presidente Napolitano. Una sottolineatura particolare voglio farla per la nomina di Elena Cattaneo della quale ho potuto conoscere, al di là del suo straordinario contributo alla ricerca, una vera e profonda passione civile».

ELENA CATTANEO, LA SCHEDA - Nata nel 1962, Elena Cattaneo si laurea in farmacia all'Università di Milano dove successivamente consegue il dottorato e dal 2003 insegna come professore ordinario. Ha operato come ricercatrice per tre anni al MIT di Boston nel laboratorio del professore Ron McKay, dove ha avviato studi su cellule staminali cerebrali. Rientrata in Italia, ha fondato e dirige il Laboratorio di Biologia delle cellule staminali e Farmacologia delle malattie neurodegenerative del Dipartimento di bioscienze dell'Università di Milano, dedicandosi allo studio della Corea di Huntington. È stata Rappresentante Nazionale presso l'Unione Europea per la ricerca Genomica e Biotecnologica. Ha coordinato il progetto europeo NeuroStemcell e, da ottobre 2013, coordinerà il progetto NeuroStemcellrepair nell'ambito del 7° Programma Quadro della Ricerca Europa.

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