Purice rientra: accolto in trionfo
«I veri angeli nella Croce Rossa»

È stata una lunga attesa. Tutti parlavano di lui e del suo gesto generoso sull'autostrada A4 a Bergamo. Soltanto dopo un lungo viaggio di circa 19 ore è arrivato giovedì 5 settembre alla Bierreti di Porto Viro, la ditta in provincia di Rovigo per cui lavora, Ion Purice.

È stata una lunga attesa. Tutti parlavano di lui e del suo gesto generoso sull'autostrada A4 a Bergamo. Soltanto dopo un lungo viaggio di circa 19 ore è arrivato ieri alla Bierreti di Porto Viro, la ditta in provincia di Rovigo per cui lavora, Ion Purice, il camionista romeno di 29 anni che domenica mattina, mettendo di traverso il suo Daf ha evitato che la piccola Jihan, 8 anni, sbalzata fuori dal finestrino in seguito a un incidente stradale mentre era in auto con i genitori, venisse travolta dalle auto che sopraggiungevano.

Ad attendere il giovane camionista romeno, che da tre anni vive a Taglio di Po, una grande festa in suo onore: c'erano i titolari della Bierreti, Robertino Bonato e Carlino Ripepi, la moglie Alina con loro figlio Denis, numerosi colleghi di lavoro e anche il sindaco Francesco Siviero e l'assessore Maura Veronese.

C'erano anche giornalisti delle più svariate testate e le troupe di «Pomeriggio Cinque» che hanno ripreso in diretta l'arrivo, del TgCom e della Rai. È entrato nel piazzale in modo trionfale il giovane eroe della A4, che poi, con molta tranquillità nonostante i mille occhi puntati addosso ha parcheggiato il suo camion all'interno dei binari per essere scaricato.

«Grazie, grazie!» sono state le prime parole pronunciate da Ion appena sceso dal suo fedele bisonte della strada. E poi ha proseguito: «Non sono un eroe, ho agito d'impulso, appena mi sono reso conto che c'era una bambina in mezzo alla strada, ho controllato lo specchio retrovisore e vedendo che da dietro non sopraggiungeva nessuno ho messo di traverso il camion»

«Sceso dal camion ho capito subito che era qualcosa di grave ho chiamato il 112 e, non so come è arrivata poco dopo un'ambulanza della Croce Rossa Italiana. Sono loro, quei ragazzi, i veri salvatori della bambina, io in confronto ho fatto ben poco».

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