«L'esempio di Ele non sia dimenticato
Non trovo un perchè, cerco risposte»

Una targa «per il gesto eroico compiuto con il sacrificio della propria vita» è stata consegnata dal presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo ai genitori e al fratello di Eleonora Cantamessa. Analoga onorificenza a Jacopo Caccia e Nicola Bertasa, che hanno estratto due persone da un'auto in fiamme.

Una targa «per il gesto eroico compiuto con il sacrificio della propria vita» è stata consegnata dal presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo ai genitori e al fratello di Eleonora Cantamessa, la ginecologa investita e uccisa l'8 settembre mentre prestava soccorso a Chiuduno a un indiano rimasto ferito in una rissa, poi deceduto.

A ritirare il riconoscimento civico ad Eleonora Cantamessa c'erano la mamma Mariella, il papà Mino e il fratello Luigi accompagnati dal Presidente della Provincia di Bergamo, Ettore Pirovano, e dai sindaci di Chiuduno, Stefano Locatelli e di Trescore, Alberto Finazzi.

Un'analoga onorificenza è stata consegnata a Jacopo Caccia (accompagnato dal nonno Carlo) e Nicola Bertasa, i due giovani bergamaschi che a Casnigo hanno estratto da un'auto in fiamme un uomo e una donna salvando loro la vita, ricevuti stamani, insieme ai parenti di Eleonora Cantamessa, prima dell'inizio dei lavori dell'assemblea.

«Sono due vicende che ci dimostrano quanto può essere grande e generoso l'animo umano - ha spiegato Cattaneo -. Jacopo e Nicola di fronte al pericolo non si sono fermati ma hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco, Eleonora si è dimostrata una buona samaritana cercando senza esitazioni di salvare la vita a una persona». Alla consegna delle targhe e delle pergamene hanno partecipato anche i sindaci dei Comuni del Bergamasco.

«Chiedo che l'esempio di mia figlia non sia dimenticato - ha detto in Aula Mariella, la madre di Cantamessa -. Eleonora ha avuto il coraggio di scendere dalla macchina e intervenire proprio per il valore che dava alla vita, abituata a vederla sbocciare nel grembo delle madri. Mi chiedo come mai sia scoppiata quella rissa - ha concluso -, vorrei che le risposte le dessero le persone che hanno in mano la nostra società perché io non riesco a trovarle». 

«Il nostro gesto è venuto del niente - ha aggiunto uno dei due "eroi" bergamaschi - lo abbiamo fatto con il cuore, senza pensarci».

© RIPRODUZIONE RISERVATA