Mamma e figli, slitta lo sfratto
«Aiutatemi a trovare una casa»

È una lotta contro il tempo quella di Angela Di Leo e dei suoi due figli: l'ufficiale giudiziario che mercoledì alle 12,45 ha bussato alla sua porta in via Sora, a Nembro, per rendere esecutiva la sentenza di sfratto, ha concesso una proroga di altri trenta giorni.

È una lotta contro il tempo quella di Angela Di Leo e dei suoi due figli: l'ufficiale giudiziario che ieri alle 12,45 ha bussato alla sua porta in via Sora, a Nembro, per rendere esecutiva la sentenza di sfratto, ha concesso una proroga di altri trenta giorni, con la raccomandazione di non creare situazioni «difficili», il prossimo 18 ottobre.

Angela Di Leo è disperata, ma tra le lacrime esprime la volontà di non lasciarsi abbattere soprattutto per garantire ai suoi figli un futuro dignitoso. La storia di questa donna è contrassegnata dalla fatica e dalla fragilità, ma anche da un'incrollabile fiducia che «se sono ancora qui è perché lo vuole il Signore». Invalida al 100 per cento a causa di un cancro per cui si sottopone giornalmente a cure all'ospedale di Alzano Lombardo, la donna è divorziata, con un figlio minore e la figlia più grande affetta da sindrome di Down.

«Non mi vergogno a dire che viviamo con la pensione di Lucia di 770 euro e la mia di invalidità di 288 euro. Qui a Nembro sono da sola, non conosco nessuno». La famiglia è arrivata in Bergamasca nel luglio 2012, dopo che la donna aveva conosciuto attraverso Facebook un uomo sessantenne che si era proposto di aiutarla: «Per me era un angelo entrato nella mia vita in un momento difficile. Così ho lasciato Bari per venire a Nembro».

Le cose non vanno bene e ad Angela viene contestato di non pagare l'affitto della casa in cui è stata ospitata. Ingenua? Forse, ma è difficile giudicare in una situazione tanto complessa. Comunque quei 400 euro indicati sul contratto firmato Angela non li ha e, dopo una serie di udienze, arriva la sentenza di sfratto. «Non chiedo di non pagare. Riuscirei a sostenere un affitto fino a 300 euro al mese, ma chi mi fa un contratto senza la garanzia di una busta paga?».

Angela lancia un appello: «Chiedo una mano per trovare un'abitazione entro un mese, evitando ai miei figli un ulteriore trauma per uno spostamento in un altro comune; anche il trasloco per me è complicato. Nei mesi scorsi mi sono rivolta al servizio sociale e al sindaco del comune di Nembro, ma non ho ricevuto risposte».

«Conosciamo la situazione della signora Di Leo – risponde l'assessore ai Servizi alla Persona e Famiglia Giuseppe Birolini –, presente sul nostro territorio da poco più di un anno. Riteniamo non si tratti di un'emergenza economica, purtroppo ci sono casi più critici. Pensiamo che possa sostenere un affitto, come le abbiamo detto. Nei prossimi giorni la sentiremo per verificare come è andata la ricerca e la sosterremo». L'assessore conferma l'attenzione alla situazione dei due figli: «Abbiamo proposto un percorso per la figlia che la signora non ha accettato per la richiesta di una piccola compartecipazione; faremo in modo che possano usufruire di tutte le opportunità offerte dal territorio».

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