Parla il nipote Alessandro
«Rispettate il nostro dolore»

Numerosi parenti e amici si sono recati durante il giorno sul luogo dove stamattina è stato ucciso Gian Mario Ruggeri, fratello dell'ex presidente dell'Atalanta, Ivan. Tra di loro anche il fratello Bruno e il nipote Alessandro, figlio di Ivan. Ai giornalisti che li hanno attorniati ha solo detto: "Vi preghiamo di rispettare il nostro dolore".

"Lasciamo che la magistratura faccia il suo lavoro - ha aggiunto nel pomeriggio con una telefonata all'ANSA, Alessandro Ruggeri - Ringraziamo tutti per i tanti attestati di solidarietà ma vorremmo che non venissero fatte troppe congetture e preferiremmo che venisse rispettato il silenzio".

Gian Mario Ruggeri non era sposato e viveva con la madre. Lavorava in un'azienda del bergamasco e, secondo i parenti, non aveva un ruolo tale da restare coinvolto in affari non chiari o richiamare l'attenzione della malavita.

"Anche quelle vicende giudiziarie su presunte fatturazioni false risalgono a oltre 10 anni fa e per quel che ne sono erano state completamente superate", ha aggiunto il nipote. Ruggeri non aveva invece mai avuto un impegno diretto nell'Atalanta negli anni in cui il fratello Ivan ne era stato presidente. Ivan, morto quest'anno, era stato colpito da emorragia cerebrale nel 2008 e per 3 anni la presidenza della squadra era passata al figlio Alessandro.

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