Commosso addio ai due alpinisti
con il presidente nazionale del Cai

Commozione e grande partecipazione per i funerali di Enrico Villa e Domenico Capitanio, i due alpinisti del Cai morti sabato sul Resegone. Ad attendere le salme tanti alpini di diverse sezioni della Bergamasca oltre al presidente del Cai Bergamo Marcolin e a quello nazionale Martini.

Commozione e grande partecipazione per i funerali di Enrico Villa e Domenico Capitanio, i due alpinisti del Cai morti sabato sul Resegone. Alle 10,20 di giovedì 10 ottobre sono arrivate al cimitero di Bergamo le due salme. Ad attenderle, schierate, tanti alpini di diverse sezioni della Bergamasca oltre al presidente del Cai Bergamo Pier Mario Marcolin e a quello nazionale Umberto Martini e a centinaia di persone che hanno affollato la chiesa di Ognissanti. Commovente l'abbraccio tra i parenti di Capitanio e il Soccorso Alpino che ha ritrovato i due corpi abbracciati.

La chiesa di Ognissanti era gremita e sono stati funerali con una forte caratterizzazione alpina: il cappello con la penna nera era appoggiato sopra ogni bara ed è stato il coro degli alpini a sottilineare i vari momenti delle esequie con il «Silenzio» costantemente in sottofondo.

Le omelie sono state tenute da don Tarcisio Ferrari ex parroco di Pignolo, amico di famiglia di Villa, e da don Marco Arnoldi, parroco di Albegno per Capitanio. Don Ferrari: «Ho conosciuto Enrico quando si stava preparando per la Cresima. È sempre stata persona matura e responsabile. Nutriva un amore immenso per la montagna, ereditato dal padre». Don Arnoldi: «Domenico era uomo buono, frequentava l'oratorio ed era sempre insieme ai ragazzi con cui sapeva instaurare rapporti splendidi». I due corpi saranno cremati.

Ieri era stata un'altra giornata molto intensa con parenti e amici che avevano sfilato davanti alle salme dei due amici per tutto il giorno e un centinaio di persone aveva partecipato al momento di preghiera, celebrato in serata don Massimo Maffioletti, parroco di Longuelo e amico di famiglia dei Villa.

Era stata la giornata della preghiera e della riflessione intensa sul gesto di amicizia compiuto da un amico per salvare l'altro. A sottolinearlo era stato ancora una volta il presidente del Cai Bergamo Pier Mario Marcolin e lo stesso concetto lo aveva ribadito il vicepresidente nazionale Cai Vincenzo Torti: «Ho voluto esserci prima dei funerali per omaggiare le due salme e salutare le famiglie - ha detto Torti - ed è bello che il Cai Bergamo abbia ospitato qui la camera ardente. Loro erano due colonne del Cai, erano due nostri amici e insieme formavano una cordata di amicizia. Quello che identifica il loro valore umano è quell'abbraccio in cui si sono stretti nella morte: è il segno di un volontariato che non ha mai conosciuto confini in loro, non serve riempirsi la bocca di troppe parole belle perché basta soffermarsi su come sono morti Enrico e Domenico».

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