Le spese «extra» del promotore Morandi
A Valbondione il vicesindaco si dimette

Venti milioni volatilizzati in investimenti flop, dieci milioni spariti da cinque conti - per lo più da quello dell'imprenditore Gianfranco Gamba - e alcuni spiccioli che Benvenuto Morandi avrebbe dirottato per pagare spese «extra». Questo il quadro ricomposto dagli inquirenti.

Venti milioni volatilizzati in investimenti flop, dieci milioni spariti da cinque conti - per lo più da quello dell'imprenditore Gianfranco Gamba - e alcuni spiccioli che Benvenuto Morandi avrebbe dirottato per pagare spese «extra». Come il concerto di Davide Van De Sfroos, una cena per 108 persone in un ristorante di Vertova e, è un'altra nota spese trovata nelle carte di Morandi tutta da verificare, la tomba di suo padre. Questo il quadro ricomposto dagli inquirenti che stanno indagando sul caso dei presunti ammanchi al Private banking di Intesa Sanpaolo, filiale di Fiorano.

Va definito il capo d'imputazione per il sindaco di Valbondione ed ex direttore della filiale, licenziato a poche settimane dalla sospensione del primo luglio: dall'appropriazione indebita si potrebbe passare al furto. Il pm Maria Cristina Rota e la collega Carmen Santoro potrebbero inquadrare il capo d'imputazione in questo senso, a partire da sentenze di Cassazione che stabiliscono come il cassiere disponga del bene su delega della banca. Quindi, nel caso si impossessi di denaro, lo faccia non a titolo individuale, bensì prendendolo dall'istituto di credito.

Ciò in relazione a quei dieci milioni di euro che Gamba, imprenditore, ha denunciato di aver perso dopo movimenti e operazioni da lui non autorizzate, anche, sostengono gli inquirenti ricorrendo a firme false per bonifici e prelievi. Avrebbero preso la via, insieme a capitali minori provenienti dai conti di pochi altri clienti, delle società che a Lizzola gestiscono la macchina dello sci, vale a dire Sviluppo turistico Lizzola e Mountain Security che della prima detiene il 58 per cento e fino al 19 giugno era proprio del Gamba.

I bilanci delle società passati al setaccio insieme al materiale sequestrato nei giorni scorsi proprio nel minuscolo ufficio di Stl, indicano la strada che porta in alta valle. Dove nel frattempo sabato in Comune si è registrata una (altra) scossa: le dimissioni della vicesindaco Graziella Semperboni.

L'avvocato Angelo Capelli - difensore di Morandi - fa notare come i bilanci delle società siano pubblici, depositati non prima di essere firmati, quindi Gamba in quanto proprietario, almeno fino al 19 giugno scorso della Mountain Security, avrebbe dovuto sapere, leggendolo dai bilanci, da chi e da dove venivano i soldi messi nella sua società.

Nelle indagini anche le cene. «Da Leone» ne ha avuti 108 di commensali, alla cena che aveva come ospite d'onore Angelo Capelli, coordinatore provinciale del Pdl e dalla scorsa primavera consigliere regionale. È l'avvocato di Morandi e la coincidenza ha insospettito gli inquirenti.

Secca la replica di Capelli: «Al ristorante pago sempre di tasca mia. Cene elettorali a Vertova non ne ho fatte. Gamba? Non lo conosco, non so nemmeno che faccia abbia».

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