Il sì della coppia con patologie gravi
Malattia «vinta» con il matrimonio

Le fedi nuziali scintillano di fresco, come i loro sguardi che si incrociano stracolmi di complicità. Roberto Aceti, 43 anni di Cortenuova e Michela Gibellini, 33 di Treviolo hanno detto sì, realizzando il sogno inseguito da una vita.

Le fedi nuziali scintillano di fresco, come i loro sguardi che si incrociano stracolmi di complicità. Roberto Aceti, 43 anni di Cortenuova e Michela Gibellini, 33 di Treviolo hanno detto sì, realizzando il sogno inseguito da una vita.

E quello dei due sposini è sicuramente un matrimonio particolare. Lei infatti è affetta dalla sindrome di Prader-Willi, una rarissima malattia genetica che colpisce una persona ogni 15-30 mila, in pratica soffre di fame compulsiva, mentre lui soffre fin dalla nascita di artrogriposi, patologia che aggredisce l'apparato scheletrico e muscolare, provocando limitazioni di movimento.

Ma non finisce qui, la super coppia infatti è anche protagonista dello sport. Sono entrambi atleti della Phb (Polisportiva bergamasca onlus) e campionissimi di tennis tavolo e nuoto. «Ci siamo sposati sabato 5 ottobre - racconta ancora emozionato Roberto - nella chiesa parrocchiale di Stezzano. Dopo quasi sei anni di fidanzamento è stata una decisione importantissima, presa con grande consapevolezza e coraggio».

«Il matrimonio è come una gara - dicono i due sposini -. È una sfida, per vincerla non si deve mollare mai. Bisogna crederci e lottare contro le difficoltà quotidiane. Questo è il consiglio che vorrei dare a tutti gli innamorati».

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