Interdizione dai pubblici uffici:
sono due anni per Berlusconi

Con la sentenza che ha ricalcolato in due anni la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici si avvia verso la fine il processo sul caso Mediaset nel quale Silvio Berlusconi, imputato per frode fiscale, è stato condannato definitivamente a quattro anni di carcere.

Con la sentenza che ha ricalcolato in due anni la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici si avvia verso la fine il processo sul caso Mediaset nel quale Silvio Berlusconi, imputato per frode fiscale, è stato condannato definitivamente a quattro anni di carcere, tre dei quali coperti da indulto.

La decisione di sabato 19 ottobre della Corte d'Appello di Milano ha ritoccato al ribasso i cinque anni di interdizione dai pubblici uffici inflitti in primo e secondo grado dopo che la Cassazione aveva rinviato il procedimento per ridefinire entro i tre anni la pena accessoria per l'ex premier. L'ultimo, definitivo passaggio sarà la decisione della Cassazione alla quale ricorreranno i legali di Berlusconi per chiedere l'annullamento della sentenza odierna.

«La pena interdittiva di due anni è eccessiva. Se proprio si fosse dovuto applicarla, si sarebbe dovuto applicarla nel minimo». Lo ha sottolineato Niccolò Ghedini, uno dei difensori di Silvio Belusconi, commentando i due anni di pena accessoria inflitti a Milano al Cavaliere.

Il legale, che ha annunciato l'impugnazione, ha affermato che il loro ricorso in Cassazione «non è dilatorio. Visti i tempi utilizzati per Berlusconi, siamo qui anche di sabato, i tempi del ricorso saranno rapidissimi». Il difensore ha ribadito che la condanna a due anni di interdizione si «basa su una sentenza ingiusta».

Quanto alla presunta incostituzionalità della legge Severino, Ghedini ha spiegato di non aver votato la norma in aula. «Fu una delle ragioni di massima tensione con il Governo Monti e io, che allora ero responsabile giustizia del Pdl ho sempre detto che non bisognava votarla. È incostituzionale - ha aggiunto - nella sua interpretazione retroattiva». Riguardo invece alla richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali per Berlusconi, l'avvocato ha ribadito che la scelta sull'attività di volontariato e sul luogo dove verrà svolta non è ancora stata fatta e verrà stabilita con gli assistenti sociali.

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