Il grazie agli angeli della corsia
Da 35 anni accanto ai malati

Si muovono con passo leggero, sguardo discreto ma attento, più forti della sofferenza che segna il volto dei malati. Ogni giorno e da 35 anni, i volontari Avo accompagnano i degenti delle strutture ospedaliere del territorio attraverso il difficile percorso della malattia.

Si muovono con passo leggero, sguardo discreto ma attento, più forti della sofferenza che segna il volto dei malati. Ogni giorno e da 35 anni, i volontari Avo (Associazione volontari ospedalieri onlus) accompagnano i degenti delle strutture ospedaliere del territorio attraverso il difficile percorso della malattia. Ogni giorno varcano la soglia dell'ospedale e sperano di poter tornare a casa con il ricordo del sorriso di chi soffre, «o anche solo di un grazie» spiega Maria Agnese Bosio, presidente Avo.

Sabato 19 ottobre, in occasione della Giornata nazionale del volontariato ospedaliero, al teatro parrocchiale di Borgo Santa Caterina, la premiazione di 29 volontari storici dell'associazione, operativi da almeno 20 anni. Tra di loro la stessa presidente Bosio, da 26 anni volontaria (e da 7 presidente) prima agli Ospedali Riuniti e oggi al nuovo Ospedale Papa Giovanni XXIII.

Equipaggiata di «sorriso, umiltà, disponibilità ed amicizia» Maria Agnese Bosio ormai sa come comportarsi con le persone, «riconosco le varie tipologie, chi si nasconde dietro il giornale perché non vuole parlare o chi invece ha voglia di chiacchierare dell'ultimo romanzo letto o del suo nipotino» racconta.

Insieme a Maria Agnese ci sono la vicepresidente Maria Rosaria Savastano, Paola Formenteni, Isa Mantovani, Lucia Guzzi, Saverio Schiavone, una piccolissima parte del gruppo di oltre 200 volontari che operano al nuovo ospedale e al Centro Don Orione. Loro si definiscono una grande famiglia e come in tutte le famiglie ci si confronta e ci si aiuta, per capire come poter sostenere al meglio i malati. L'obiettivo è uno solo per tutti: «Fare qualcosa per gli altri».

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