Come sapere se il pane è fresco
Arriva un contrassegno regionale

Troppo spesso si compra il pane pensando che sia fresco, quando invece è solo cotto sul posto. Per questo la Regione Lombardia ha finanziato l'istituzione di un contrassegno regionale che sarà affisso da chi vende veramente solo pane fresco.

Troppo spesso si compra il pane pensando che sia fresco, quando invece è solo cotto sul posto. Per questo la Regione Lombardia ha finanziato l'istituzione di un contrassegno regionale che sarà affisso da chi vende veramente solo pane fresco.

L'approvazione è avvenuta giovedì in Commissione Bilancio: 50 mila euro serviranno per i corsi di formazione e altri 48 mila per l'istituzione del contrassegno regionale.

La Commissione Bilancio, presieduta da Alessandro Colucci (Pdl), ha approvato all'unanimità la norma finanziaria riguardante il progetto di legge che mira a tutelare e promuovere il pane, in particolare quello di qualità, allo scopo di sostenere le attività produttive e salvaguardare la salute dei consumatori.

Per l'attuazione della legge, che sarà discussa dal Consiglio regionale nei prossimi giorni,  sono stati stanziati per il 2014 circa 100 mila euro, la metà destinati ai corsi di formazione per i panificatori e altre 48 mila destinati all'istituzione di un contrassegno regionale che sarà esposto dai negozi che vendono pane fresco.

“Il nostro obiettivo – spiega Fabrizio Cecchetti (Lega Nord), relatore della norma finanziaria in Commissione – è quello di migliorare l'informazione al consumatore. Troppo spesso oggi, infatti, si compra del pane ritenendo che sia fresco ma così non è perché sugli scaffali vi finisce pane ottenuto con tecniche di conservazione prolungate. Il consumatore dunque non è nelle condizioni di comprendere se sta comprando un prodotto realmente fresco o un prodotto che è stato semplicemente cotto nel punto vendita. La norma approvata finanzia l'istituzione di un contrassegno regionale che sarà affisso da chi vende veramente solo pane fresco. In questo modo si tutela il consumatore e al tempo stesso le imprese tradizionali, valorizzando le peculiarità artigianali delle loro attività e dei loro prodotti”.

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