Yara, giallo su tre macchie
su un sasso nel campo di Chignolo

Tre macchie brunastre, una più grande e due più piccole, che una pietra conserva fra le porosità della sua superficie. È sangue rappreso? La risposta a questa domanda la daranno i laboratori del Ris di Parma, nel giro di qualche giorno.

Tre macchie brunastre, una più grande e due più piccole, che una pietra conserva fra le porosità della sua superficie. È sangue rappreso? La risposta a questa domanda la daranno i laboratori del Ris di Parma, nel giro di qualche giorno.

Sì, perché questa roccia non si trova in un luogo qualunque: è un sasso ai margini della boscaglia che circonda il campo di via Bedeschi, a Chignolo d'Isola, a non più di 300 metri dal punto dove il 26 febbraio 2011 è stato trovato il corpo senza vita di Yara Gambirasio.

Va detto che fra gli inquirenti non c'è particolare fermento. Non è affatto certo che si tratti di sangue: quelle macchie potrebbero essere qualunque cosa. Ma nell'indagine sulla morte di Yara ogni scrupolo è d'obbligo: per questo i carabinieri della squadra rilievi del nucleo investigativo di Bergamo hanno già prelevato campioni di quel materiale, che su ordine del pm Letizia Ruggeri sarà analizzato dai Ris di Parma, con la priorità che contraddistingue ogni accertamento sul caso della tredicenne di Brembate Sopra.

Le «tute bianche» dell'Arma hanno prelevato campioni di quelle tracce. Bisognerà prima di tutto chiarire se si tratti di sangue oppure no. L'accertamento è stato disposto dal pm nell'ipotesi che possa trattarsi di sangue di Yara, o del suo assassino.

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