Processo per estorsione a «Lalla»:
lucciola-scrittrice ricattò due 40enni

«Avevo risposto a un annuncio, per andare con una prostituta: era la prima volta. Quando poi sono stato da lei dopo il rapporto ha preteso 500 euro dicendo che mi aveva filmato e minacciando di divulgare la cosa». In corso il processo a una prostituta, accusata di estorsione.

«Avevo risposto a un annuncio, per andare con una prostituta: era la prima volta. Quando poi sono stato da lei dopo il rapporto ha preteso 500 euro dicendo che mi aveva filmato e minacciando di divulgare la cosa».

«Mi ha fatto pagare tutte le sue spese per settimane, dopo che l'avevo contattata tramite un annuncio su un giornale: le ho dato assegni per 19 mila euro, e mi ha minacciato alla fine per averne altri».

L'accusa è quella di estorsione, e a parlare sono le due presunte vittime, entrambe sentite martedì 29 ottobre a processo. La vera protagonista è però Maria Teresa Scandella, detta Lalla, di Mapello, una sessantina di anni di vita e quasi una cinquantina dei quali (per sua ammissione la prima volta è stata a 13 anni) trascorsi esercitando - con una certa grinta - la professione di prostituta, tanto da scriverci perfino un libro (pubblicato pochi mesi fa col titolo «Confessioni di una prostituta di provincia»).

Ora in carcere per altre vicende, questo processo lo affronta da imputata, e proprio ieri sono stati sentiti i due uomini che, nel 2012, l'hanno denunciata per estorsione. Due storie distinte, ai danni di uomini sulla quarantina, che vivono con i genitori.

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