L'ad di Trenord ammette:
non siamo soddisfatti del servizio

Il primo stipendio non l'ha proprio visto. Era dicembre 1976, e Luigi Legnani era appena stato assunto alle Ferrovie Nord. «E pure appena sposato, ma non c'erano le condizioni economiche per pagarci. Lì ho capito che per fare le cose bisognava avere basi solide».

Il primo stipendio, appena assunto, non l'ha proprio visto. Era dicembre 1976, e Luigi Legnani era appena stato assunto alle Ferrovie Nord. «E pure appena sposato, ma non c'erano le condizioni economiche per pagarci. Lì ho capito che per fare le cose bisognava avere basi solide».

E appena diventato amministratore delegato di Trenord, lo scorso gennaio, «ho provato a proseguire per quella strada». Decisamente accidentata, considerando che la società per il trasporto ferroviario regionale è nel mirino dei pendolari, esasperati per disservizi e treni inadeguati. Talvolta al limite dell'indecente. «Stiamo facendo il possibile. Mi rendo conto dei disagi, non posso negarli: la qualità non è buona, lo ammetto. Dobbiamo fare meglio: no che non siamo soddisfatti».

«Però vede, in azienda sono un po' passato per il normalizzatore. Io non mi dimentico mai di quel dicembre 1976, quindi piedi per terra e cerchiamo di appoggiarli su terreno solido. Cerchiamo cioè di fare ogni giorno il meglio possibile con le risorse che abbiamo e intanto lavoriamo per una strategia di sviluppo a medio periodo».

Che traguarda necessariamente a quel 2015, madre di tutte le scadenze il Lombardia. «Per quella data arriveranno 62 nuovi treni, qualche Vivalto (il classico treno a due piani per il trasporto pendolari - ndr) già nei primi mesi del prossimo anno. Certo, per avere un treno serve non meno di un anno e mezzo».

Ed è tempo che si accumula a tempo. «Man mano il nuovo materiale arriverà, lo impegneremo sulle linee dove c'è la maggiore criticità: la priorità nostra e di Regione Lombardia è questa» assicura Legnani. «La situazione è monitorata costantemente, credetemi, sappiamo le difficoltà che avete sulle linee per Milano e lavoriamo per risolverle».

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