Particolarmente preoccupante per gli utenti l'aumento delle rette giornaliere da 52 a 67 euro prospettato dalla società che ha in gestione la struttura, la Previsan Srl, a partire da marzo. Sul tavolo anche l'adeguamento della struttura, che ha oltre mezzo secolo di vita, agli standard previsti dalla Regione per l'accreditamento. Una questione non più rimandabile: il Pirellone ha diramato un «ultimatum» che prescrive a chi non è in regola di provvedere in tempi certi. In caso contrario sono previste sanzioni severe, dal blocco dei nuovi ingressi alla perdita dei posti letto accreditati (45 per la Rsa) e autorizzati, fino alla chiusura.
«Un'ipotesi del genere - sottolineano i sindacati Cisl, Cgil e Uil - comporterebbe notevoli disagi per la popolazione, oltre alla perdita di posti di lavoro».
Per quanto riguarda i lavori di ristrutturazione l'iter è avviato e si dovrebbe poter partire dal 27 febbraio. L'intervento da eseguire è rilevante, anche sugli stessi muri portanti.
Sulla questione dell'aumento delle rette si è scatenato tra i parenti degli ospiti un terremoto: 15 euro al giorno, da 52 a 67 significano in un mese 450 euro. La struttura spiega che si tratta di una «misura necessaria», ma i sindacati contestano e sostengono che l'aumento sia «ingiustificato» e tale da mettere la struttura «fuori mercato» rispetto alle altre presenti in provincia. Contrario anche il Comune. Intanto si sta interessando del caso anche la direzione sociale dell'Asl.
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