A discutere la ricerca, ci sarà anche Derrick De Kerckhove, il massmediologo allievo e successore di Mac Luhan nell’omonimo Istituto dell’Università di Toronto. I nati digitali sono i ragazzi del ’95, nati sullo scorcio del XX secolo, i primi a nascere dotati di biberon e tastiera, diversi dai più anziani che sono tutti, chi più chi meno, «immigrati digitali». Giunti a 14 anni, rappresentano la prima generazione che non ha più come strumento base di conoscenza il libro stampato su carta. Per trovare una rivoluzione tecnocognitiva di questa portata bisogna risalire alla generazione nata dopo Gutenberg, più di cinquecento anni fa. Le risposte al questionario che sta alla base della ricerca lo testimoniano: ci sono scritti ma anche foto e video. Una risposta alla domanda «che rapporto hai con il libro di carta» è un video dove una ragazza è prima sepolta da una montagna di libri che deve consultare in contemporanea e poi siede tranquilla a un video. Altri però (via video!) sostengono che su carta si legge meglio. Anche la sezione tradizionale delle risposte scritte è piuttosto nutrita, ma, insomma, i digitali sono qua.
«È andata così – racconta Dianora Bardi, una che vive e parla con premuto il tasto su "avanzamento veloce" – sul portale di Nova Multimedia ho invitato gli studenti a discutere il loro rapporto con le tecnologie. Dal materiale proposto sono uscite 250 domande che abbiamo analizzato insieme a Paolo Ferri dell’Università Bicocca. Alla fine sono uscite 13 macrodomande che ho affidato agli studenti di 15 classi del Lussana. Potevano rispondere con testi, immagini, multimediali. Tutto il materiale ricevuto è stato poi catalogato e ordinato e costituisce ora la base della discussione. Il dato che ci ha colpito nel sistemare le risposte è che quelle verbali sono in media più simili tra loro, formato tema, mentre i video e le immagini spesso sono più originali, forse perché sono format non ancora sentiti come scolastici». Al questionario hanno risposto 500 ragazzi dai 14 ai 18 anni, su domande che riguardavano il rapporto con il libro cartaceo e il modo di rapportarsi dei giovani alle tecnologie.
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