Papa Giovanni morì 46 anni fa
Sofia restaura la «sua» casa

«In questa casa ha vissuto e ha lavorato dal 1926 al 1933 monsignor Angelo Giuseppe Roncalli delegato apostolico del Vaticano in Bulgaria, eletto Papa Govanni XXIII dal 1958 al 1963». Questa dicitura appare su una targa esterna alla casa di Sofia in Bulgaria abitata dal futuro Giovanni XXIII, del quale mercoledì 3 giugno ricorrono i 46 anni dalla morte.

«In questa casa ha vissuto e ha lavorato dal 1926 al 1933 monsignor Angelo Giuseppe Roncalli delegato apostolico del Vaticano in Bulgaria, eletto Papa Govanni XXIII dal 1958 al 1963». Questa dicitura appare su una targa esterna alla casa di Sofia in Bulgaria abitata da mons. Angelo Roncalli, il futuro Giovanni XXIII, del quale mercoledì 3 giugno ricorrono i 46 anni dalla morte.

L'edificio dal 2005 è interessato da lavori di ristrutturazione. Ma l’intervento va a rilento a causa delle precarie disponibilità finanziarie. Padre Srecko Rimac, frate carmelitano che con un confratello risiede a Sofia vicino alla casa di Angelo Roncalli, è giunto a Seriate per incontrare don Cesare Micheletti curato in località Paderno dove si trova la nuova chiesa dedicata al Beato Giovanni XXIII. Don Micheletti - già curato di Sotto il Monte - ha aperto una via preferenziale sull’asse Seriate – Sofia quando nel 2007 è andato in Bulgaria con la fiaccolata podistica seriatese che ripercorreva alcuni luoghi giovannei.

Padre Rimac, che si incontrerà anche con monsignor Loris Capovilla, ex segretario particolare del papa, ha portato dalla Bulgaria alcune fotografie che riguardano i lavori in corso. Dal 2002 la casa di Giovanni XXIII è vuota perché le suore che vi risiedevano hanno trovato un’altra sistemazione. Per la ristrutturazione sono già stati spesi duecentomila euro, ne servono ancora circa 80.000. La casa di Angelo Roncalli é composta da cinque stanze che una volta ristrutturate dovranno essere anche arredate. Molto discretamente padre Rimac ha lasciato una timida richiesta di aiuto durante la Santa Messa di domenica sera concelebrata con don Micheletti a Paderno: «il vescovo monsignor Christo Proykov ha affidato a noi carmelitani la casa storica dove ha vissuto Papa Giovanni XXIII. La casa è in cattive condizioni e se non avessimo cominciato la ristrutturazione sarebbe caduta in rovina».

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