Bimbo morì nel rogo della roulotte
Prosciolti i quattro indagati

Tutti prosciolti i quattro indagati per la morte di Diego Piazzola, 7 anni di Cinisello Balsamo, rimasto ucciso nel rogo della roulotte di famiglia la notte di Halloween del 2006 al campeggio «La Pineta» di Clusone. Il fatto risale alla notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre 2006: il piccolo Diego Piazzola aveva raggiunto il camping insieme alla nonna, Pinuccia Galazzo, 57 anni, per trascorrere alcuni giorni. Quella sera, secondo quanto poi ricostruito dagli inquirenti, i due si erano coricati nella roulotte, dopo aver lasciato accesa una candela all’interno di un portacandele in ceramica a forma di zucca di Halloween: era stato proprio il bambino, nel pomeriggio, a chiedere l’acquisto dell’oggetto, da lasciare poi acceso nella notte, e la nonna lo aveva accontentato.

La candela accesa era stata lasciata su un tavolino coperto da una tovaglia in plastica, sulla veranda di legno adiacente alla roulotte: intorno alle 23.30 proprio da lì erano partite le prime fiamme, che trovata facile preda nella tovaglia prima e nella veranda poi, avevano rapidamente attaccato la roulotte.I primi soccorritori avevano trovato la nonna mentre, disperata, tentava inutilmente di salvare il nipote. Subito erano arrivati i vigili del fuoco, ed era entrato in funzione il sistema anti incendio del camping, ma per Diego non c’era stato nulla da fare: il bimbo era morto soffocato per il fumo, ed era stato trovato tra i resti carbonizzati. Sulla vicenda la Procura aveva aperto un’inchiesta per incendio e omicidio colposo, indagando inizialmente, come atto dovuto, anche la nonna. Ben presto però la sua posizione era stata ritenuta estranea all’accaduto e archiviata. Nessuna responsabilità era emersa a carico del gestore del camping, i cui sistemi anti incendio erano a norma. Gli inquirenti avevano quindi posto la loro attenzione sul portacandela all’origine del rogo, e per questo motivo erano state individuate le ditte che si occupavano, per l’Italia, dell’importazione e della distribuzione dell’oggetto: i quattro legali rappresentanti erano stati indagati per incendio e omicidio colposo. Il gup Raffaella Mascarino aveva disposto una perizia tecnica sul portacandela: da accertare era se fossero state violate norme sulla sicurezza e se l’evento poteva essere evitato. Il perito non ha però trovato violazione delle normative, e nessuna correlazione di causalità tra il portacandela e l’incendio. Di qui l’esclusione di ogni responsabilità anche per i quattro imprenditori.

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