Il vicepresidente del Veneto, Manzato:
«Invito la famiglia a tornare a Jesolo»

«Apprendo solo dalla stampa, purtroppo, quanto sembra essersi verificato nella nostra località relativamente al ragazzo autistico respinto da una struttura ricettiva e questo non può che lasciarmi molto amareggiato e perplesso, qualora venga confermata la notizia». Inizia così il comunicato stampa che il presidente dell'associazione Jesolana Albergatori, Massimiliano Schiavon, ha diffuso in relazione alla vicenda del ragazzo autistico bergamasco respinto da un albergo di jesolo, dove avrebbe voluto trascorrere le vacanze.

«Perplesso, in primis, perché simili comportamenti - prosegue Schiavon - non necessariamente devono dipendere da una più rigorosa formazione professionale, ma dal rispetto dei valori umani e dal senso civico. Perplesso ancora, perché in simili occasioni si spara sul mucchio senza distinzioni e senza circoscrivere l’accaduto a singoli ed isolati eventuali responsabili. Perplesso infine perché una località come la nostra, vocata all’accoglienza dei suoi ospiti ed in particolare delle famiglie, che accoglie oltre 6 milioni di turisti all’anno, ha sempre dimostrato anche in passato grande sensibilità per queste problematiche. A testimonianza di quanto sopra, anche recentemente, in occasione del 50° anniversario dell’Associazione Jesolana Albergatori, abbiamo devoluto in beneficenza un’ingente somma al fine di contribuire a completare una struttura (Il Girotondo) che ospita proprio ragazzi autistici e con disabilità diverse».

«Ad ulteriore testimonianza di quanto sopra l’associazione che rappresento, forse fra le prime, sta avviando in concertazione con l’amministrazione comunale un progetto denominato “Jesolo for all” (Jesolo per tutti) che fotografa, di fatto, l’offerta turistica vocata a persone diversamente abili e che non si limita esclusivamente a portatori di handicap in carrozzina, ma a persone con diverse abilità, non vedenti, ecc. Questa l’immagine dei nostri operatori, questa la sensibilità della nostra località verso persone meno fortunate nella vita, ma sempre, e sottolineo sempre, benvenute a Jesolo e nelle nostre case».

Nella questione interviene anche il vicepresidente della Regione Veneto, Franco Manzato. «Dobbiamo essere attenti a non creare generalizzazioni e a considerare Jesolo come la punta di diamante dell’ospitalità veneta. Il caso sollevato oggi dalla stampa è comprensibile, ma il pericolo è che si faccia di una goccia un oceano. Quello jesolano, come tutta la riviera veneziana, è un territorio accogliente, che regala benessere ai turisti con iniziative esclusive e strutture d’avanguardia. Con i suoi 82mila posti letto è leader dell’ospitalità veneta, e i numeri lo dimostrano. Spiace vedere che tutte le iniziative di promozione, non ultima Miss Italia nel Mondo, sono messe in secondo piano rispetto a un caso isolato”.

Manzato lancia comunque un appello agli operatori jesolani e veneti: «Non permettete che occasioni del genere ci penalizzino: le spiagge venete sono tra le migliori d’Italia e la nostra ospitalità è ben nota, anche e soprattutto verso i disabili. Personalmente invito la famiglia Bravi a tornare a Jesolo, dove sicuramente sarà accolta com’è consuetudine nelle nostre località di villeggiatura».

© RIPRODUZIONE RISERVATA