Reato clandestinità, in Tribunale
giudici di pace per gli stranieri

Da mercoledì 16 settembre il reato di clandestinità prende concretezza: parte infatti, con la ripresa delle udienze dopo il periodo di ferie del Tribunale, l'attuazione pratica di quanto contenuto nel recente pacchetto sicurezza, la legge numero 94 del 15 luglio 2009.

Entra quindi in turno la figura del giudice di pace «dedicato» per i clandestini, anche se le incertezze, normative e soprattutto organizzative, non mancano. «Abbiamo cercato di organizzarci al meglio di fronte a questa che è una novità normativa per tutti - commenta Vincenzo Fiorentino, coordinatore dei giudici di pace di Bergamo -. Abbiamo stabilito un turno di una settimana per ogni giudice di pace, dedicato al reato di clandestinità: i giudici che trattano penale turneranno su questo, mentre quelli che fanno civile si occuperanno delle convalide di espulsione che già da tempo si fanno in questura».

Il nuovo reato introdotto dal pacchetto sicurezza prevede infatti che l'extracomunitario clandestino sorpreso sul territorio italiano venga processato, per essere quindi condannato o all'espulsione o a un'ammenda da 5 a 10 mila euro, a discrezione del giudice: il punto, almeno per ora, è come possa essere attuato a livello pratico. La norma, in effetti, prevede la presentazione dell'extracomunitario davanti al giudice di pace entro 15 giorni o, «in casi di motivata e comprovata urgenza» entro 48 ore: di qui la necessità, proprio come già avviene per le normali direttissime (che prevedono che l'arresto deva comparire entro 48 ore davanti al giudice penale), di aver un giudice di pace a disposizione per eventuali urgenze.

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